Ambiente 23 Settembre 2023

“Tariffa Puntuale: un fake, la fiera delle bugie”, il commento di Rifiuti zero all’annuncio della tariffa in altri due quartieri a Livorno

Livorno 23 settembre 2023 – “Tariffa Puntuale un fake, la fiera delle bugie”, il commento di Rifiuti zero all’annuncio della tariffa in altri due quartieri a Livorno

Dopo l’annuncio dell’Amministrazione comunale sull’allargamento della tariffa puntuale per la raccolta differenziata Rifiuti zero commenta:

“Tariffa Puntuale un fake, la fiera delle bugie

Comune e Aamps hanno presentato la futura estensione ad altri due quartieri di Livorno della cosiddetta tariffa puntuale, ma si tratta della solita fiera delle bugie, dovuta probabilmente alla necessità di nascondere il fallimento della gestione dei rifiuti in città e le correlate gravi responsabilità politiche e aziendali.

Innanzitutto, parlare di “sperimentazione” della tariffa puntuale, sperimentazione che oltretutto sembra debba durare anni, è ridicolo:

la tariffa puntuale è stata già “sperimentata” in Trentino a metà degli anni ’90 (quasi 30 anni fa), dopodiché è stata applicata con successo in centinaia di comuni italiani, tra cui vari capoluoghi di provincia, dove è stata introdotta ormai da oltre dieci anni.

 

Non c’è niente da sperimentare, sembra solo una scusa per rimandare all’infinito l’introduzione della “vera” tariffa puntuale (che il sindaco aveva promesso per tutta la città entro la fine del suo mandato).

Non si tratta infatti di una vera tariffa puntuale perché, come riportato dalle cronache, lo sconto proporzionale previsto per chi riduce la produzione della frazione indifferenziata viene in realtà concesso in quota fissa a tutte le utenze dei quartieri interessati: non c’è dunque alcun incentivo economico, semplicemente lo sconto automatico che interessa queste utenze viene pagato dai cittadini degli altri quartieri.

Si tratta dell’ennesimo danno erariale, perché il costo dell’operazione non viene ripagato dai risparmi che dovrebbero esserci per la diminuzione della produzione dei rifiuti e per l’aumento della raccolta differenziata.

Se fosse vero, come viene affermato, che la tariffa puntuale funziona ugualmente perché nei quartieri interessati è aumentata la raccolta differenziata, allora significherebbe che negli altri quartieri sarebbe invece ulteriormente diminuita, visto che la media cittadina continua inesorabilmente a scendere.

La spiegazione fornita per il crollo di oltre il 10% della raccolta differenziata in città negli ultimi 4 anni (dal 70% registrato all’insediamento di Salvetti, siamo arrivati al 59% dell’agosto 2023) è talmente grossolana che non meriterebbe neanche di essere commentata: sostanzialmente ci raccontano che il dato 2019 sarebbe “drogato” perché comprendeva anche gli sfalci e le potature da giardino, che poi sarebbero stati esclusi dal calcolo.

Si tratta di una fandonia clamorosa. Basta confrontare ad esempio i dati mensili pubblicati sul sito Aamps relativi alla raccolta di agosto 2023 con quelli di 4 anni prima, cioé agosto 2019:

https://www.aamps.livorno.it/2019/08/emissioni-del-termovalorizzatore-ottobre-2017-2-2-2-2-2-2-2-2-2-2-2-2-2-2-3-2-2-2-2-2-2-2/ (agosto 2019)

https://www.aamps.livorno.it/2023/09/tonnellate-di-rifiuti-urbani-raccolti-e-trattati-agosto-2023/ (agosto 2023)

Di fronte ad una sostanziale parità di rifiuti urbani raccolti in totale (circa 6.600 tonnellate, quindi nessuna riduzione), si può notare come in 4 anni quasi tutte le frazioni di raccolta differenziata sono diminuite: carta (da 720 a 676 tonnellate), plastica e vetro (da 1.098 a 1.035 t.), organico (da 2.003 a 1.352 t.), Raee (da 60 a 43 t.).

Fanno eccezione solo legno, ingombranti, macerie e altre frazioni residuali (da 653 a 877 t.), non coinvolte nella raccolta porta-a-porta.

Il rifiuto indifferenziato è salito da 2.107 a 2.710 tonnellate, oltre 600 tonnellate in più, in corrispondenza del crollo di tutte le frazioni differenziate interessate dalla raccolta domiciliare (carta, plastica, vetro e organico).

Dovrebbero anche spiegare come mai, nonostante le nuove modalità di calcolo riguardino anche le altre città, Livorno è l’unica a registrare un tracollo della raccolta differenziata, mentre tutti gli altri capoluoghi della regione continuano a migliorare (oppure restano stabili laddove le percentuali sono già molto alte).

E’ evidente che si tratta di un problema politico e aziendale tutto livornese, prima spiegato con le condizioni particolari della pandemia e adesso, dopo il calo della differenziata che si è intensificato nonostante la fine dell’emergenza covid, con la scusa degli sfalci e delle potature.

Veramente patetico infine l’annuncio sull’aumento degli ispettori ambientali, passati “da uno a tre”.

In città molto più piccole di Livorno gli ispettori in servizio sul territorio sono decine (mentre Aamps ha il record degli impiegati in ufficio…), in ogni caso scopriamo che quando Comune e Aamps in questi anni parlavano degli “ispettori ambientali” (al plurale) a quanto pare non facevano altro che becera propaganda, visto che in realtà avevano affidato il controllo della raccolta differenziata e degli abbandoni di rifiuti su tutto il territorio livornese ad una sola persona!”

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