Teatri chiusi, la lettera delle maschere del Goldoni
La lettera dei lavoratori addetti all’accoglienza del Teatro C.Goldoni
“Il 1° Marzo 2020 il teatro Goldoni di Livorno chiudeva i battenti a causa della pandemia che ha colpito il mondo intero e del conseguente lockdown.
I mesi successivi, duri, durissimi per tutti, la cultura, quasi assopita, è rimasta a guardare aspettando il momento per risorgere.
Arrivati ad Agosto poi, lo spettacolo dal vivo ripartite vigoroso!
Riparte dalla meravigliosa cornice del Festival Mascagnano, un festival di livello mondiale e, soprattutto; realizzato nel pieno rispetto di tutte le norme previste dai decreti anti-covid.
Successivamente è arrivata la 5° edizione di Scenari di quartiere; festival che fa il giro della città per portare la cultura e il teatro in ogni casa e piazza livornese.
Proprio in occasione di scenari di Quartiere a causa di una pioggia incessante, dalle piazze si torna in Teatro. Lo spettacolo dopo aver fatto il giro della nostra città torna a casa.
Ed allora ecco che noi maschere torniamo al nostro lavoro silenzioso e scrupoloso, con un’attenzione costante volta al rispetto delle regole:
platea limitata a 250 posti; tutti separati un metro l’uno dall’altro; igienizzante all’entrata; misurazione della temperatura; ingressi contingentati; insomma tante difficoltà e limitazioni; ma felici di esser tornati e di poter continuare a garantire la partecipazione del pubblico.
Adesso nel bel mezzo della programmazione di nuovi spettacoli, questa doccia fredda.
Teatri chiusi.
Perché proprio i teatri? Perché? Lo stupore è tanto, quasi incomprensibile, visto che si tratta di un luogo sicuro, controllato che in tutti i 5 mesi di apertura ha registrato un solo caso di positività in tutta la Nazione e nel quale il rispetto delle regole è garantita al massimo.
La cultura ancora una volta maltrattata.
A nome di tutti coloro che credono nell’importanza del teatro e che ogni giorno mettono anima e cuore per contribuire in modo professionale a renderli luoghi sicuri sorvegliando e accompagnando coloro che li frequentano, vi chiediamo di ripensarci, “perché un popolo senza teatro è un popolo morto”.
Le maschere di coop Itinera