Tenerini-Amato (FI): “Non possiamo far pagare agli studenti gli errori commessi da questo Governo!”
Livorno, 30 giugno 2020 – il coordinatore provinciale Chiara Tenerini e il coordinatore comunale di Livorno Elisa Amato Nicosia, hanno inoltrato una lettera ufficiale al Ministro dell’Istruzione, al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana ed al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Livorno.
Il Governo “mente sapendo di mentire”.
Parla di autonomia, soltanto perchè gli fa comodo; leggiamo la parola “volontari” anziche nuovi insegnanti.
Questo è un paradosso.
Noi siamo dalla parte di studenti, genitori, insegnanti ed educatori:
il Piano scuola del ministero dell’Istruzione non promette “né una persona né un soldo in più”.
Le Linee guida, dettate dal Governo, sono pericolose ed inadeguate a garantire che il rientro in aula tra due mesi avvenga in sicurezza.
Non possiamo permettere l’impoverimento dell’offerta formativa, gli studenti devono poter godere pienamente del diritto all’istruzione.
Sotto la lettera inoltrata al Ministro e ai responsabile dell’ Istruzione Regionale e Provinciale.
“In un momento di così profonda crisi per il nostro paese, con cui anche la Scuola deve fare i conti, ci giungono da più parti grandi preoccupazioni sulle modalità per un inizio di Anno Scolastico in sicurezza e in presenza.
La riorganizzazione degli spazi e delle attività didattiche sono al momento esigenze di primaria importanza e tutte le dichiarazioni rese pubblicamente sia dal Ministro che dalla maggioranza di governo ci hanno fatto credere che non avremmo più avuto “classi pollaio”, che avremmo avuto il numero adeguato di docenti per garantire una didattica efficace.
La pandemia, con la sua emergenza, sarebbe dovuta essere un’occasione per ripensare la scuola con nuove priorità e nuove energie.
Tutto questo non è successo.
In particolar modo nella provincia di Livorno diversi istituti ci hanno rappresentato che si trovano con organici insufficienti, con riduzioni del numero delle classi prime, con accorpamenti di classi intermedie; anche di indirizzi diversi, ed anche in presenza di alunni disabili.
Per non parlare delle istituzioni carcerarie.
Dove, ad esempio, sono state accorpate due classi con la formazione di un’ unica classe composta da 25 studenti all’ interno di aule che non possono contenere più di 12/15 alunni.
In un momento storico come questo, la parola “distanziamento” deve essere alla base delle scelte presenti e future.
Si dovranno necessariamente adottare modalità di distanziamento sociale per prevenire la diffusione di ulteriori epidemie.
La composizione troppo numerosa delle classi è un ostacolo alla sicurezza e alla didattica.
Non possiamo procedere con una insostenibile situazione che riduce il mondo della scuola a rigida applicazione di parametri numerici valutati da tutti inadeguati, è necessario un intervento decisivo e risolutivo.
Non è accettabile la riduzione dell’organico con la conseguenza di avere classi che confliggono con la necessità del distanziamento; non possiamo agire come se la pandemia non ci fosse stata.
E’ quindi fondamentale l’ampliamento degli organici, occorrono maggiori risorse finanziarie.
Sono necessarie risorse aggiuntive per garantire un’azione didattica efficace e sicura; e non tagli al personale con ricadute negative sulle istituzioni scolastiche, alunni, docenti e dirigenti.
La scuola deve essere il pilastro strategico su cui investire per costruire il futuro.
Le istituzioni scolastiche in questa terribile pandemia hanno dato un segnale importante, hanno continuato con la DAD il percorso educativo e formativo fondamentale per la crescita delle nuove generazioni.
Dobbiamo dare risposte chiare e mettere in atto percorsi positivi e costruttivi.
Lo dobbiamo ai ragazzi che hanno proseguito le lezioni in mezzo a mille difficoltà.
Agli insegnanti che si sono attivati per mantenere un legame con i propri studenti e continuare il percorso di apprendimento bruscamente e inaspettatamente interrotto.
Quindi si chiede una grande riflessione, un ripensamento sui tagli e un ampliamento degli organici.
Occorrono decisioni che mettano al primo posto la sicurezza sanitaria senza far venire meno la didattica e la socialità che della scuola sono elementi fondamentali.
In ultimo è necessario rivedere la dotazione organica del Personale ATA, considerati i compiti aggiuntivi che verranno loro affidati.
Numerosi saranno gli adempimenti legati alle procedure connesse alle misure di sicurezza e di prevenzione del contagio.”