Tommaso Schold, da Livorno agli Stati Uniti tra tennis e college
TENNIS E PSICOLOGIA A 8.000 KM DA CASA, LA SFIDA AMERICANA DI TOMMASO SCHOLD
Dalle 1.200 anime di Nugola, piccola frazione del Comune di Collesalvetti (provincia di Livorno), alle quasi 200.000 di Columbus, Georgia. Eh sì, la vita può cambiare parecchio. Ma quando la priorità è conseguire una laurea senza perdere di vista lo sport adorato sin da bambino, diventa più facile anche staccarsi da casa e spostare residenza e sogni dall’altra parte del mondo. L’ha fatto Tommaso Schold, ventenne che nel 2017 ha sfiorato per ben tre volte l’ingresso nella classifica Atp e che nel giugno di quest’anno ha scelto di diventare un “Cougars”, gli atleti-studenti della Columbus State University. A far da lasciapassare per volare negli States, naturalmente, la classifica di 2.4 a livello Fit che, non appena il toscano ha deciso di bussare alle porte dei college Usa, gli ha aperto tantissime porte. “Ho scoperto questa possibilità tramite degli amici arrivati in America prima di me – racconta -, e dopo qualche anno ricco di alti e bassi dal punto di vista sportivo e personale, ho deciso che la strada del college fosse quella ideale per il mio futuro”. Di certo non era la più semplice delle strade, ma grazie all’aiuto dell’agenzia StAR – Student Athletes Recruitment di Corrado Degl’Incerti Tocci i vari passaggi organizzativi sono diventati una formalità. “Il supporto di StAR è stato fondamentale – continua – perché non solo mi ha aiutato a scoprire i vari college e mettermi in contatto con i relativi coach, ma mi ha anche aiutato nella decisione finale, oltre a guidarmi in tutti i vari step da compiere prima della partenza”. Difficoltà ulteriori? Poche. “Quelle che può trovare un ragazzo di vent’anni che da un giorno all’altro lascia casa e si trasferisce in un posto diverso, dove si parla una lingua diversa, insieme a persone che non conosce. Ma sono bastate due settimane per ambientarmi”.
Da agosto Tommaso studia psicologia, materia che può aiutarlo anche a comprendere tante situazioni che si creano sul campo da tennis, sport che ha un rapporto sempre più stretto con la sfera mentale. La gran parte degli atleti professionisti frequenta psicologi dello sport, e avere dimestichezza diretta con la materia può diventare un bel vantaggio. “Sto riuscendo a dare al tennis l’attenzione che desideravo – continua Schold -, ma qui ho anche la chance di studiare per prendere una laurea, in un ambiente nel quale le qualità sportive vengono premiate. Lo sport è visto come un mezzo per raggiungere degli obiettivi, anche accademici”. Significa che gli atleti vengono aiutati e non penalizzati, e sono considerati una risorsa per il college. Basta vedere l’attenzione data alle squadre dell’università, come avviene per i Cougars. “Gli allenamenti – racconta Tommaso – sono duri e il coach pretende molto da ogni singolo membro della squadra. Io sto lavorando ogni giorno per fare in modo che nel mio futuro ci sia il tennis. Questa è un’esperienza che ti arricchisce a livello culturale e sportivo, ma anche umano. Ti aiuta a trovare sicurezze in te stesso, ti rende una persona migliore e di conseguenza anche un giocatore migliore”. Tradotto: si può giocare ad alti livelli, studiare e maturare, tutto in un colpo solo. Provare per credere.