Attualità 17 Settembre 2025

Torna la festa nazionale dedicata a San Francesco, costerà allo Stato 10,6milioni di euro all’anno

Torna la festa nazionale dedicata a San Francesco, costerà allo Stato 10,6milioni di euro all'annoLivorno 17 settembre 2025 Torna la festa nazionale dedicata a San Francesco, costerà allo Stato 10,6milioni di euro all’anno

Il Parlamento si prepara a restituire dignità di festa nazionale al 4 ottobre, giornata dedicata a San Francesco d’Assisi. Due proposte di legge abbinate, presentate rispettivamente da Noi Moderati e Fratelli d’Italia, mirano a cancellare definitivamente gli effetti dell’abolizione del 1977, ripristinando una celebrazione che aveva accompagnato gli italiani per decenni. L’iniziativa legislativa trova il sostegno trasversale di Forza Italia e Lega, creando un fronte compatto della maggioranza di governo.

L’occasione è particolarmente significativa: nel 2026 ricorrerà l’ottocentesimo anniversario dalla morte del santo patrono d’Italia, figura simbolo di pace, fratellanza e tutela ambientale. Il provvedimento, attualmente in discussione presso la commissione Bilancio della Camera, dovrebbe ricevere il voto finale tra mercoledì e giovedì prima del passaggio al Senato per l’approvazione definitiva.

La proposta A.C. 2097 presentata da Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, sottolinea la dimensione ecologica e sociale del messaggio francescano, individuando nel 4 ottobre un’occasione per promuovere i valori della pace, della fraternità e della tutela del creato. Il testo legislativo prevede il coinvolgimento attivo di scuole, enti pubblici e organizzazioni del Terzo settore nell’organizzazione di eventi e attività educative, con particolare attenzione ai temi dell’inclusione sociale e della sostenibilità ambientale.

La proposta A.C. 2231, presentata da Lorenzo Malagola, deputato di Fratelli d’Italia, presenta un approccio più articolato, introducendo il concetto innovativo di “perdono civile” e ponendo l’accento sulla carità e sul dialogo interreligioso. Il testo interviene chirurgicamente sulla normativa del 1949 che regola le festività civili, operando una distinzione significativa: mentre San Francesco acquisterebbe lo status di festa nazionale, la solennità civile del 4 ottobre rimarrebbe dedicata unicamente a Santa Caterina da Siena, separando così i due riconoscimenti attualmente sovrapposti.

L’aspetto più delicato della riforma riguarda la sostenibilità economica dell’operazione. La relazione tecnica allegata al provvedimento quantifica in 10.684.044 euro annui i maggiori oneri a carico dello Stato, cifra destinata a crescere dal 2027 quando entrerà effettivamente in vigore la nuova festività. La spesa si concentra principalmente su due comparti strategici: 8.793.880 euro per il Servizio sanitario nazionale e 1.890.164 euro per corpi di polizia, Forze armate e Vigili del fuoco.

La tempistica dell’entrata in vigore è stata calibrata con precisione: benché la legge diventi operativa dal 1° gennaio 2026, l’autorizzazione di spesa parte dal 2027 poiché il 4 ottobre 2026 cadrà di domenica, giorno già naturalmente festivo. Una programmazione che testimonia l’attenzione del legislatore agli aspetti pratici ed economici della riforma. Il nuovo calendario delle festività nazionali passerà così da undici a dodici ricorrenze, inserendo San Francesco d’Assisi nella lista che comprende Capodanno, Epifania, Pasquetta, Festa della Liberazione, Primo maggio, Festa della Repubblica, Ferragosto, Ognissanti, Immacolata Concezione, Natale e Santo Stefano.

La riforma completa così un percorso iniziato nel 1939 con la proclamazione di San Francesco come patrono d’Italia da parte di papa Pio XII, interrotto nel 1977 con l’abolizione di diverse festività religiose e ora ripristinato in un contesto che valorizza non solo la dimensione spirituale, ma anche quella ambientale e sociale dell’eredità francescana.

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