Toscana, Acli: “Un morto sul lavoro ogni 5 giorni. E’ una emergenza”
Il presidente Martelli: “Il bisogno di lavoro non può essere barattato con la sicurezza delle persone”
Firenze, 17 dicembre 2018 – “77 morti sul lavoro in Toscana significa che davanti ai nostri occhi muore una persona ogni 5 giorni, domeniche e festività incluse. E’ una strage che continua inesorabile e che sembra quasi figlia del destino. Invece ogni infortunio sul mondo del lavoro e tanto più ogni infortunio mortale ha dietro di sé cause ben precise e note a tutti: il mancato rispetto delle procedure previste dalla legge, la voglia di ridurre i costi di produzione, la necessità dettata dal bisogno di lavorare che fa accettare anche condizioni inaccettabili pur di portare uno stipendio a casa” così Giacomo Martelli, presidente di Acli Toscana commenta il rapporto Inail sugli infortuni sul lavoro in Toscana.
“Pensiamo solo che quello studio basato, va ricordato, solo su denunce certificate (e quindi probabilmente sottostimato visto che chi è costretto a lavorare al nero senza contratto va a denunciare oppure no), – sintetizza il presidente delle Acli – calcola circa 50mila denunce di infortuni nel 2017. Si tratta di una città dalle medie dimensioni che ogni anno si fa male sul lavoro. Sono quasi 137 persone al giorno! Ogni giorno contando anche le domeniche, i Natali e le Pasque. E si tratta di un numero che rimane quasi invariato anche nei primi 9 mesi del 2018 dato che a settembre già dovevamo contare oltre 36mila infortuni. E’ evidente che siamo davanti a una emergenza senza che però ci sia da parte delle istituzioni e del mondo delle imprese un’adeguata consapevolezza del problema”.
“Il Piano della Regione è una buona notizia – spiega Martelli – è certamente servirà almeno a aumentare la consapevolezza fra i toscani dell’ampiezza del problema. Ed è buon segno che tutti i soggetti del mondo del lavoro l’abbiano firmato assumendosi così un impegno di fronte a tutta la Toscana per non far restare belle intenzioni gli obiettivi del Piano. Ma certo non basta”. “L’impegno che in questi anni la Regione ha messo sul tema le fa certamente onore, il problema è che i risultati sono inferiori alle attese se è vero che gli infortuni in genere stanno calando ma a ritmi lentissimi mentre, purtroppo, quelli molto gravi e mortali non accennano a diminuire”. Conclude il presidente delle Acli.