Tragedia di Livorno, Rossi: “Sulle Allerte serve una crescita collettiva”
FIRENZE – “La prevenzione va fatta. La Regione Toscana ha un legge che impedisce di costruire nell’alveo dei fiumi. In maniera molto precisa. E io dò le dimissioni se qualcuno pensa di poterla andare a toccare”, lo ha detto Enrico Rossi intervenendo stamane a Radio 1 Rai sulla tragedia di Livorno.
“Abbiamo fatto una legge che dal 2019 impedisce nuove lottizzazioni nei terreni agricoli e nelle periferie di città e paesi. E quindi abbiamo preceduto un dibattito fatto che va avanti ormai da decenni a livello nazionale”, ha continuato ripercorrendo l’iter legislativo. “Abbiamo anche fatto una catalogazione di tutti i corsi d’acqua della Toscana e abbiamo deciso quali spettano per manutenzione al Genio Civile e ai Consorzi di bonifica che sono stati riformati”. In particolare -ha aggiunto il presidente “informo che i corsi d’acqua che sono a Livorno, quelli che hanno esondato, sono corsi d’acqua la cui manutenzione spetta al Consorzio della Costa, il cui direttore da noi interpellato ci ha risposto di aver fatto manutenzione sull’Uglione, sia sul Rio Maggiore, sia sull’affluente Chioma, sia sul Rio Ardenza. Adesso si tratta di verificare tutto questo. Si tratta di procedere rapidamente alla pulizia dei corsi d’acqua. E poi si tratta di aiutare le famiglie a ripulire gli scantinati”.
Sugli interventi del volontariato Rossi ha aggiunto: “Ieri sera abbiamo fatto un punto con le Pubbliche Assistenze, le Misericordie, la Croce Rossa, i volontari della Toscana ed è venuto fuori che quest’ultima è la necessità delle famiglie. Quindi abbiamo deciso di aumentare da 200 a 250 la dotazione dei volontari regionali e di chiedere alla Protezione Civile nazionale di aggiungerne altri 100. In tutto saranno quindi 400. Inoltre sto cercando di contattare la Folgore, perchè magari qualche apporto in più potrebbe essere significativo”.
Quella verificatasi a Livorno per il presidente “non è una situazione straordinaria, si tratta di una situazione che si ripete, rispetto alla quale bisogna, come sollecita anche il Presidente della Repubblica, tutti quanti attrezzarci. La dico così è inconcepibile ed è inaccettabile, che per quanto l’evento atmosferico sia stato così pesante – e anch’io non lo definisco straordinario – che possano morire 6 persone e si stiano cercando 2 dispersi. E’ evidente che ci vogliono piani, iniziative automatiche, anche consapevolezze diverse rispetto a quelle attuali”.
Sul tema delle Allerte Rossi ha concluso il suo intervento: “Quando scatta un’emergenza, si risponde con una reazione adeguata. A Pisa, ad esempio, con lo stesso codice l’allerta è stato dato e sono state informate tutte le famiglie. Serve quindi una crescita collettiva. Il sistema di allerta è stato codificato. A livello nazionale la Protezione Civile ha stabilito codici uguali per tutti. Si può essere antisistema, ma i codici, quando sono stabiliti, valgono per tutti. Ripeto: il sindaco di Pisa, con lo stesso codice, ha dato l’allerta”.