Livorno, 04 aprile 2023 – “Fermate dei bus sistematicamente occupate da auto, a danno di anziani e disabili; linee (come Collesalvetti) dove il bagno per gli autisti è solo un campo di terra e questioni di sicurezza ancora lente da implementare“: al racconto iniziato da Sergio Donati, autista iscritto al sindacato Fast, si aggiunge poi quello dei suoi colleghi in AT (Autolinee Toscane), una volta ATL, offrendo molti spunti di riflessione.
Il tema della accessibilità per disabili, ma – più semplicemente – per chi non deambula bene, è uno dei principali.
Al fatto che gli autobus in città non possono accostare ai marciapiedi per via delle macchine in divieto, c’è da aggiungere anche la situazione al capolinea Stazione Centrale di piazza Dante, dove si sommano diversi problemi mai risolti.
Lo spazio disponibile al capolinea è troppo poco, e il Comune pare non abbia recepito la richiesta di destinare quattro (e non due) aree sulla parte curvilinea della piazza.
Il risultato è che due autobus devono stare troppo vicini, onde evitare di bloccare il traffico.
Una vicinanza che – segnalano alcuni autisti – impedisce una distanza di sicurezza minima tra i mezzi e (anche stavolta) un accesso facile per i disabili.
La questione – ci dicono – è ben conosciuta in Comune, ma se si dovesse intervenire ufficialmente tracciando delle linee, si ufficializzerebbe di fatto la mancanza della distanza minima di legge per tenere due autobus così vicini.
Per questo stesso motivo – ma la risposta ufficiosa è che mancherebbero i fondi – non è stato allungato il marciapiede della pensilina principale fino ai due autobus quasi accostati.
Marciapiede anch’esso inaccessibile a chi si trovi in sedia a rotelle, visto lo scalino di quasi 20 centimetri, privo di scivolo (vedi foto a sx).
Il taglio dei costi in azienda ha portato anche a chiudere al pubblico il piccolo ufficio in corrispondenza della fermata, dove un addetto dava anni fa qualche informazione ai turisti e qualche aiuto agli autisti (ripulendo il vetro, ad esempio).
Il risultato è che i turisti in arrivo o in partenza sono abbandonati a se stessi e non possono ricevere indicazioni.
La riprova si ha quando parliamo con uno degli autisti in pausa all’interno dell’ex ufficio: nemmeno il tempo di aprire la porta e due persone già chiedono indicazioni sulle tratte, ricevendole subito cordialmente.
Poco prima eravamo saliti a parlare con uno degli autisti in sosta, per capire in che modo chiudere le cabine e proteggere i turisti da eventuali aggressioni.
Ci fanno notare la posa di due telecamere in corrispondenza della porta anteriore. Strumenti che potrebbero essere utili per identificare eventuali malintenzionati o disincentivare fenomeni di spaccio che paiono essere avvenuti a bordo.
Il problema è che queste telecamere non sono ancora attive e l’unico sistema di sicurezza in uso agli autisti è una specie di vivavoce telefonico con la sala operativa, attivabile in caso di emergenza con relativo tracciamento gps.
Anche nel resto della città – raccontano gli autisti – ci sono delle situazioni che rivelano una certa distrazione del Comune o uno scarso coordinamento:
in piazza delle Carrozze è stata messa una rotatoria, che unita ai parcheggi, rende molto complicato manovrare sulla piazza.
Alcune delle problematicità segnalate inoltre alla ditta di consulenza pisana in vista del piano finale delle linee non sarebbero state prese in considerazione.