Cronaca 17 Dicembre 2021

Trotta (Potere al Popolo): “Quali prospettive per la scuola a Livorno?”

Trotta (Potere al Popolo): "Quali prospettive per la scuola a Livorno?"

Aurora Trotta consigliere Potere al Popolo

Livorno 17 dicembre 2021

Le riflessioni della consigliera comunale Aurora Trotta (Potere al Popolo) sulla prossima istituzione degli Istituti comprensivi a Livorno che poi si allarga anche sulla situazione generale del mondo della scuola.

” Quali prospettive per la scuola a Livorno?”

Nel Consiglio comunale di ieri abbiamo trattato molti atti e molte mozioni, sulle quali specificherò in un secondo momento.

Abbiamo difeso i lavoratori portuali, ci stiamo attivando per saperne di più sui licenziamenti da parte di ISS Palumbo e per tutelare i lavoratori coinvolti, ci siamo spesi per parlare della salute collettiva.

Verso la fine del pomeriggio siamo arrivati ad un punto della discussione molto importante:

la mozione che riguardava gli Istituti Comprensivi a firma Buongiorno Livorno, Movimento 5 Stelle e Potere al Popolo ed un’altra mozione sullo stesso tema del gruppo Lega.

 

Questa mozione racconta benissimo il perché siamo contrari, oggi, ad un percorso di comprensivizzazione ed anche il perché siamo dalla parte degli insegnanti.

Quello che viene totalmente scorporato, nella visione dell’Amministrazione comunale ed estesa alla Vicesindaca Camici, è il senso stesso di scuola.

E dunque, durante e dopo la discussione di ieri, ci è stato ribadito da tutta la maggioranza (espressa dai gruppi Consiliari Partito Democratico, Casa Livorno e Futuro) che volevano votare contrariamente all’atto di cui sopra.

Così hanno fatto, da dopo l’intervento della Vicesindaca Camici, chiudendo con toni aspri e con la volontà chiara di non dare seguito alla discussione anche se eravamo tutti concordi sul trovare dei punti di incontro per il bene della scuola.

 

Ecco, mi ha dato molto da riflettere questo atteggiamento.

Non sono docente, ma come tutte le studentesse e studenti volente o nolente la scuola l’ho vissuta.

Fare la “scuola” non significa immaginare dei percorsi in linea teorica e poi volerli applicare forzatamente, ma significa immaginare dei percorsi che siano attuabili. E che siano condivisi durante la loro discussione.

Questo mi ha lasciato la scuola, nonostante le difficoltà che ogni alunno incontra durante il percorso scolastico: il senso di comunità.

Ed essere anche legittimamente riportati a dover fare le cose insieme, a confrontarci, a trovarci concordi ed a confliggere.

Tutti e tutte con degli strumenti che proprio la scuola ha cercato di predisporre, delle volte migliori e delle volte peggiori.

Nella scelta di voler istituire gli Istituti Comprensivi in maniera insistente, senza fermarsi un secondo per ascoltare ci leggo, invece, un approccio che non ha niente di educativo o che riesca ad accrescere realmente gli strumenti e le potenzialità.

Ed in questo caso una decisione così poco supportata da fonti ed anche da consenso da parte del mondo della scuola non farà fare il cosiddetto “salto di qualità” auspicato, nè dagli insegnanti nè dal personale ATA e nè dagli studenti e studentesse.

Perché è un atteggiamento da “muro contro muro” che produrrà soltanto ulteriori macerie e si aggiungerà ad una situazione altamente catastrofica.

Per quanto mi riguarda, ho sempre avuto una idea molto strutturata della scuola, mi sono sempre aspettata molto, anche senza restituire altrettanto.

Forse una lettura troppo idealizzata, certo.

Ma se penso che i miei insegnanti e le mie insegnanti abbiano cercato di restituirmi un senso della scuola più alto possibile facendo lezione nonostante il fatto che i riscaldamenti non funzionassero, nonostante le classi pollaio, nonostante la difficoltà ad avere una lezione compartecipata con un’altra docente, nonostante i tagli e le ore trovate per caso anche per fare i recuperi durante l’anno, con gli occhi di ieri ed a maggior ragione con gli occhi di oggi li ringrazio di tutto cuore.

Però questo mi fa profondamente arrabbiare, non dovrebbe essere così.

Non può esistere il martirio, il sacrificio da parte di un corpo docenti che lavora per costruire una comunità solida, che ci aiuta nella costruzione di una capacità critica.

Dovrebbero esistere delle condizioni materiali che permettano a tutte e tutti i docenti, con gli stessi mezzi funzionanti, di procedere.
Ma devono essere tutelati e sostenuti in questo.

Sono tanti anni che affronto, e per fortuna supportata da tante voci giovani, queste problematiche da dentro la scuola.

Perché non è vero che anche gli studenti e le studentesse debbano subire le scelte fatte.

Abbiamo operato in vari Consigli di Istituto, negli anni passati.

Ragazzi e ragazze eletti dagli studenti, che studiando hanno cercato di restituire un senso alla parola “scuola” e rifiutando una visione di scuola-azienda.

Ed adesso cosa vediamo? La voce dei docenti che non è sufficiente, viene scavalcata da quella dei Dirigenti scolastici.

 

E vedendo oggi che la problematica dell’edilizia scolastica è una tra le più irrisolte e nessuno vuole davvero metterci mano (anche se è materia complessa) io penso che oggi i Comprensivi a Livorno, con queste premesse indicate, sarebbero ancora più disastrosi.

Il mondo della scuola ed il Comitato “Stop Comprensivi” lo sta ricordando in ogni modo: nessun ente, e nessuno in generale, deve rendere peggiorativa la situazione del mondo della scuola che è già altamente critica.

Perché non vengono ascoltati i docenti?
Perchè vengono dislocate molte scuole e si crea un disagio alle famiglie ed agli studenti/studentesse?

Anche sul fronte della mobilità e rispetto ad eventuali costi aggiuntivi.
Perché:

non si riesce a parlare di una reale offerta formativa e di opportunità positive ed arricchenti che arrivino dalla scuola;
Perché, invece, alla scuola non si dà reale slancio?
Come mai non vengono fatti investimenti ad hoc per l’edilizia scolastica?

Se il senso di fondo è muoversi nella burocrazia, purtroppo, ci si sta riuscendo bene.
Perché nella realtà tutto esiste meno che la situazione positiva che ci stanno raccontando, peggiorata da due anni di Covid.

E se queste sono le premesse e tutto quello che i gruppi consiliari espressione della maggioranza riescono a partorire, assieme al lavoro dell’Amministrazione comunale, le distanze vengono marcate in maniera ancora più netta.

 

Tutto questo scempio non si verificherà in nostro nome.”

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