Tunisino picchia e trascina una donna. Violenza inaudita, prognosi di 30 giorni
Livorno 16 aprile 2024 – Tunisino picchia e trascina una donna. violenza inaudita, prognosi di 30 giorni
Arrestato cittadino tunisino per violenza, minacce e resistenza a P.U. nonchè deferito all’A.G. per lesioni personali.
Nell’ambito dei controlli finalizzati al controllo del territorio, alle ore 01,30 odierne per disposizione della sala operativa gli agenti di polizia della Sezione Volanti si recavano in Via dell’Industria – Via del Cedro a seguito di plurime chiamate al numero di emergenza
Le chiamate segnalavano testualmente: “un tunisino che stava danneggiando delle autovetture in sosta”, “una donna che veniva trascinata da un uomo e poi percossa”, ed “un uomo che picchiava una donna”.
Appena giunti sul posto gli operatori della volante avevano modo di vedere chiaramente che un uomo, straniero, stava percuotendo una donna.
Alla vista della Volante, l’uomo si distaccava dalla donna la quale in lacrime si avvicinava ai poliziotti.
In quel momento lo straniero con scatto repentino si dava alla fuga a piedi. Un agente si metteva prontamente al suo inseguimento mentre l’altro prestava soccorso alla donna ferita e faceva intervenire un mezzo di soccorso per trasportarla al locale nosocomio.
Il poliziotto dopo un estenuante inseguimento a piedi per varie vie cittadine riusciva a raggiungerlo e bloccarlo con non poca fatica in attesa dell’intervento di un altro equipaggio della Volante che nel frattempo si era portato sul posto.
La donna veniva trasportata al pronto soccorso dove veniva refertata con prognosi di gg. 30 per “frattura ossa nasali ed osso mascellare sinistro, ferita palpebra inferiore sinistra, ferita piramide nasale ferita labbro inferiore da violenza altrui”
Nel frattempo lo straniero veniva accompagnato presso gli Uffici della Questura dove veniva tratto in arresto per violenza, minacce e resistenza a P.U. nonché deferirlo all’A.G. per lesioni personali.
Va precisato che il procedimento penale non è ancora definito e, pertanto, le contestazioni dovranno essere ulteriormente verificate nell’eventuale giudizio. Solo una sentenza definitiva di condanna potrà far ritenere colpevole l’indagato.