Cronaca 2 Settembre 2018

Turista picchia la fidanzata nella camera di un albergo. Arrestato

La donna ha riportato una prognosi di 30 giorni

Il Personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico è intervenuto  in soccorso di una cittadina inglese percossa ferocemente dal proprio fidanzato, nella notte all’interno di una camera dell’albergo “Grand Hotel Palazzo”. L’uomo è stato arrestato per i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Il fatto è avvenuto ieri. Alle ore 00:10 circa, la polizia allertata dalla chiamata al 113 da parte di dipendente del “Grand Hotel Palazzo” che segnalava l’esistenza di una furibonda lite tra alcuni ospiti dell’albergo, giungeva immediatamente sul posto, procedendo ad identificare una coppia di cittadini inglesi, coinvolti in una violenta lite all’interno della propria camera da letto.

Gli agenti accertavano che l’uomo, identificato per tale C.S.T. di anni 30, si era reso autore di ripetute e del tutto gratuite percosse in danno della propria fidanzata, tale S.N.K.L. di anni 26, provocandole lesioni, consistenti nella frattura delle ossa nasali ed in contusioni multiple, giudicate guaribili in 30 giorni di prognosi salvo complicazioni..

Il reo confesso, identificato dal personale operante mentre, incurante del precario stato di salute psicofisico della compagna che, in evidente situazione di criticità emotiva, indicava ai poliziotti il fidanzato, si presentava disteso sul letto, completamente ubriaco.

L’uomo, compreso che si sarebbe dovuto separare dalla donna con cui era in compagnia, iniziava in maniera improvvisa a colpire con calci e pugni gli operatori di polizia che, per tutelare la vittima del reato e permetterle di poter liberamente valutare di avvalersi di un centro antiviolenza del territorio, riuscivano efficacemente a contrastare le intenzioni dell’inglese, riuscendo ad ammanettarlo  per poi condurlo presso gli uffici della locale Questura.

Alla luce di quanto esposto, ritenuta accertata la sussistenza di una personalità del reo improntata a spiccata inclinazione a delinquere, forte spregiudicatezza e totale assenza di freni inibitori, considerato il concreto ed attuale pericolo di reiterazione di delitti della stessa indole, il pericoloso criminale veniva tratto in arresto per essersi reso autore dei reati di lesioni aggravate e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Come disposto dalla locale Procura della Repubblica, l’arrestato veniva processato  con giudizio direttissimo, all’esito del quale il Giudice del Tribunale di Livorno, Dott.ssa Elena Nadile, applicava la misura richiesta dal Pubblico Ministero di Turno, Procuratore Capo Dott. Ettore Squillace Greco, consistente nella custodia cautelare in carcere, eseguita immediatamente dopo dal personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico che procedeva alla traduzione dell’imputato presso la Casa Circondariale “Le Sughere”.