Uiltucs dall’assessore Martini per i lavoratori della Vedetta
Sabina Bardi rappresentante Uiltucs ha incontrato nel primo pomeriggio di ieri martedì 21 novembre l’assessore Martini per parlare del futuro dei venti lavoratori dell’Hotel La vedetta di Montenero, i quali rischiano il posto a causa del mancato rinnovo del contratto di affitto della struttura alberghiera.
Sabina Bardi: “In merito alla vertenza che si è instaurata per la chiusura dell’Hotel La Vedetta di Montenero siamo stati subito ricevuti dall’assessore Martini. L’assessore si è impegnata a scrivere una lettera sollecitando un incontro urgente con le suore di Calasanzio, questo perchè oltre al problema dell’occupazione, ci sono 20 lavoratori a tempo determinato e stagionali che perderanno il posto di lavoro: è un problema che riguarda tutta la città, l’Hotel è una stupenda villa settecentesca situata in una posizione strategica, meta di turismo ecclesiastico. Questa non è una crisi aziendale e quindi non possiamo gestirla come tale; non possiamo permetterci di perdere un solo posto di lavoro: questa non è una azienda in crisi, è una azienda fiorente, ha anche un ristorante e che cessa l’attività per il mancato rinnovo del contratto di locazione. è una azienda che dava occupazione e che ne avrebbe data ulteriore.
Con la chiusura andiamo a perdere un sito turistico ed a perdere 20 posti di lavoro in una Livorno già martoriata nel settore dell’occupazione, questa cosa non può assolutamente passare in silenzio, va denunciata perchè – indirettamente – le suore licenziano.
Noi vogliamo un impegno da parte delle suore dell’ Ordine della Povertà di Calasanzio, un impegno a riutilizzare i lavoratori nel nuovo utilizzo della struttura, non sappiamo che uso vogliano fare di questa struttura, ma nel caso ne venisse fuori un altro, noi come sindacato siamo disposti a formare tutto il personale per inserirlo nel nuovo mondo lavorativo anche se non è nel settore turistico.
L’assessore Martini emetterà un comunicato stampa, e si è impegnata a richiedere un urgente incontro con le suore, affinchè valutino o la possibilità di prorogare la chiusura o di trovare soluzioni alternative per evitare i licenziamenti e comunque la ricollocazione del personale nella nuova destinazione d’uso.