Un contributo del 2% dal porto al Comune: la proposta di Marchetti ai deputati e al ministro
Da più parti, in questi mesi, è stato sollevato il problema della ricaduta ambientale delle attività portuali sulla città. Un problema delineato su due assi: quello dei fumi delle navi in rada, ma anche quello delle “misteriose” fonti odorigene che assediano i quartieri nord. Il tema potrebbe lecitamente estendersi al forte traffico veicolare dei pullman dei crocieristi che saltano la città in direzione di Pisa e Firenze. Come indennizzare la città per questi disagi in un periodo di tagli e scarsi trasferimenti dallo Stato centrale?
Una idea molto interessante è giunta ieri dal consigliere comunale Edoardo Marchetti, il quale ha chiesto ai deputati eletti a Livorno di introdurre un articolo aggiuntivo alla recente legge di riforma dei porti. La modifica prevederebbe l’obbligo per le Autorità di Sistema di destinare ai Comuni sui quali insistono il 2% dei ricavi. Una proposta ampiamente coperta dal bilancio di questi ricchissimi enti. La sola AdSP di Livorno nel 2017 ha accumulato 60 milioni di euro : al netto di Piombino, solo per Livorno sarebbero 600/800mila euro a disposizione del Municipio per interventi a miglioramento dell’ambiente.
Quella di Edoardo Marchetti è una proposta non esaustiva che apre un dibattito interessante; offre elementi perequativi da parte di un tipo di ente molto ricco che non sempre ridistribuisce le proprie ricchezze nelle città adiacenti.
Quello che segue è il messaggio di Marchetti ai deputati:
“All’attenzione di Francesco Berti Gregorio de Falco Danilo Toninelli Filippo Nogarin Sindaco di Livorno
I comuni ospitanti porti di rilevanza nazionale si trovano costretti ad una convivenza spesso difficile in quanto i livelli governativi, comunali e statali, possono entrare in conflitto. La parte soccombente è sempre il Comune locale che si trova una infrastruttura indubbiamente impattante (inquinamento atmosferico, inquinamento idrico, grandi spese di manutenzione per le strade di accesso al porto) senza essere adeguatamente compensata per la gestione dell’ordinaria e straordinaria manutenzione delle opere poste al di fuori del perimetro portuale ma comunque necessarie al suo funzionamento corretto.
La proposta di modifica della Legge sui porti è molto semplice e fattibile senza troppi impegni e senza alcun impegno finanziario per lo stato centrale. Una misura di compensazione utile a migliorare le condizioni delle città portuali e la qualità della vita degli abitanti che vi risiedono.
Basta poco, la volontà. Senza attendere grandi riforme che richiedono mesi ed anni. Un minimo codicillo utile a tutti.
Grazie per l’attenzione.
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Proposta di modifica della Legge 84/94 e sue successive modifiche.
inserire all’art.6 il comma seguente:
– 8bis. Ai Comuni che ospitano i porti inseriti nell’Allegato A viene riconosciuto e trasferito ogni anno un 2% dei ricavi stabiliti dal bilancio consuntivo. Qualora l’area portuale si estenda su più territori comunali la quota viene ripartita tra i vari comuni proporzionalmente alla superficie a terra occupata dai confini portuali”.