Un porta a porta da perfezionare per disabili e anziani
La lettera di Fabrizio Torsi
“Il problema per PAP impatta nella vita di chi ha una disabilità o anzianità in modo piuttosto forte e preoccupante.
Spesso legate alla disabilità ed alla anzianità ci sono condizioni fisiche particolari; andiamo oltre la barriere fisica che il bidone o i sacchi creano.
Esiste un serio problema di igiene e contaminazione batterica! Chi soffre i incontinenza fecale ed od urinaria, chi gestisce un intestino ed un vescica neurologica utilizza ausili monouso che vengono poi smaltiti nell’indifferenziata come i sistemi assorbenti .
Materiale per la cura di piaghe e ferite da decubito idem . Il numero verde AAMPS risponde che porteranno un altro bidone grigio …
Avere in casa sacchi contenenti tracce di urine e feci oltre al cattivo odore delle garze intrise di secrezioni è , oltre che intralcio, una bomba batteriologica che proviamo a tenere sotto controllo con uso di disinfettanti.
Urge una soluzione già proposta anche al Garante, o prelevate nelle famiglie H a giorni alterni i sacchi di indifferenziata oppure in strada deve essere lasciato un cassonetto per l’indifferenziata che possa essere utilizzato da chi ha una tessera sanitaria attivata nella quale “memorizzata” la “patologia” che segnala particolarti esigenze.
Rischiamo di complicare la vita a chi con fatica cerca di controllare con le poche risorse che il SSN mette a disposizione. Abbiamo il timore che questo modo di fare PAP sia pericoloso” .
Fabrizio Torsi