Unicoop Tirreno: parlano i sindacati
Unicoop Tirreno – L’esito dell’incontro visto dai sindacati
“In data 5 settembre 2018, Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs hanno incontrato la Direzione di Unicoop Tirreno per riprendere il confronto dopo l’incontro del 7 aprile u.s.
Oltre a presentarci i dati più salienti dell’esercizio economico dell’anno 2017, i rappresentanti della Cooperativa ci hanno comunicato quanto deliberato dal CdA nella giornata del 4 settembre, in ordine sia alla cessione a terzo soggetto dei negozi del Sud del Lazio ( i due punti vendita di Pomezia ed i negozi, rispettivamente, di Fiuggi, Velletri, Aprilia, Genzano, Colleferro, Frosinone), nei quali operano attualmente 270 fra lavoratrici e lavoratori, che al progetto di fusione per incorporazione in UTI delle controllate Distribuzione Lazio Umbria, Ipercoop Tirreno, il Paduletto, ISC e Finso e Tirreno.
In relazione all’andamento gestionale dello scorso anno risaltano:
le vendite a quota 943.370.348 € (+0,59% rispetto al 2016);
il margine operativo a – 13.596.519 € (+0,92% rispetto al 2016);
il risultato delle gestioni finanziaria ed immobiliare a 11.026.078 € (in decremento rispetto all’esercizio precedente dello 0,12%);
il risultato della gestione straordinaria a – 22.885.531 €;
il risultato d’esercizio a – 23.441.000 €.
Più nello specifico le vendite per macro aree sono le seguenti:
580.831.050 € dalla Toscana,
339.916.712 € dal Lazio,
22.622.585 € dalla Campania.
La Cooperativa si è prefissata l’obiettivo di conseguire un miglioramento in termini di risultato della gestione caratteristica dell’ordine di 9.000.000 €/anno al fine di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2019 e l’utile nel 2020.
Inoltre, la Direzione aziendale ha esplicitato il proprio piano di attività per il periodo 2018/2020 nei seguenti capitoli, evidenziando le sotto elencate azioni da intraprendere:
A) per vendite-margine-logistica la Cooperativa intende intervenire su assortimenti, promozionalità, revisione delle linee di prezzo, sviluppo e ruolo dei freschissimi nell’offerta e riduzione dei costi logistici;
B) per la razionalizzazione della rete di vendita si implementeranno il franchising (obiettivo minimo dichiarato: 10 punti vendita nuovi da aprire nel triennio in parola), le ristrutturazioni in seno alla rete di vendita e le attenzioni sui pdv connotati da un conto economico particolarmente negativo e con un livello di prestito soci non elevato (che si concretizzeranno nell’immediato con la riduzione della superficie di vendita del negozio di Roma-Casilino e la cessione degli 8 negozi del Sud del Lazio summenzionati);
C) per la riduzione dei costi di sede si intende procedere alla verifica – da effettuarsi entro l’anno 2018 – dell’assetto organizzativo centrale (quindi non solo quello direttamente riferibile alla sede di Vignale) ed anche all’effettuazione di focus specifici relativi alle singole direzioni, nonché alla riduzione di altri costi centrali;
D) per l’organizzazione ed il personale si provvederà, rispettivamente, a riorganizzare la rete commerciale in 6 cluster (con un gruppo di regia, sia pur variabile rispetto al fatturato di ciascun pdv, più contenuto in termini di unità impiegate in quei ruoli e, comunque, ridotto rispetto all’attuale struttura organizzativa), a realizzare percorsi formativi (sia per gli addetti dei reparti freschi e freschissimi che per i componenti dei gruppi guida), a migliorare la produttività media della rete di vendita (a tal dine l’impresa si pone l’ambiziosissimo obiettivo del 5,1% nel triennio 2018/2020) e ad implementare un sistema di controllo aziendale, peraltro già in fase di realizzazione, su produttività e costo del lavoro;
E) per il costo del lavoro l’impresa, che lamenta un costo per ora di lavoro produttivo di 24 € (con un’incidenza del costo del lavoro sul fatturato del 12%), ritiene necessario superare i costi fissi derivanti dall’applicazione del Contratto integrativo aziendale (che la Cooperativa indica in 10.000.000 € all’anno) e nel superamento dell’intesa quadro sottoscritta nel maggio del 2017.
Le organizazioni sindacali ritengono profondamente sbagliato l’approccio che la Cooperativa ha adottato nel porre le questioni oggetto del confronto di cui qui si rassegna l’esito. In particolare, le misure volte a colpire ulteriormente il lavoro che Unicoop Tirreno si prefigge, oltre che inique, appaiono del tutto sproporzionate e decontestualizzate, in quanto nulla é stato detto in ordine a cosa si intende fare nello specifico per intervenire su altre componenti dei costi di struttura.
Inoltre val la pena evidenziare che molto più preoccupante del sia pur critico risultato della gestione caratteristica è stato – nell’anno 2017 – l’andamento delle poste straordinarie (- 22.885.531 €).
Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs, che si attiveranno immediatamente per richiedere al MiSE di calendarizzare un incontro con la Direzione di Unicoop Tirreno per il giorno 19 settembre (data nella quale nella predetta sede ministeriale ci sarà un incontro con la società Distribuzione Centro Sud Srl in ordine alle criticità che quest’ultima lamenta nei territori di proprio interesse), hanno inteso proclamare lo stato di agitazione di tutte le lavoratrici ed i lavoratori di Unicoop Tirreno e le società da questa controllate”.
Fraterni saluti.
p. la FILCAMS-CGIL (Alessio Di Labio)
p. la FISASCAT-CISL (Vincenzo Dell’Orefice)
p. la UILTuCS (Paolo Andreani)