USB a Confcommercio su stagionali: “Riforma Renzi e lavoro grigio, due questioni costantemente omesse”
Livorno 6 agosto 2024 – USB a Confcommercio su stagionali: “Riforma Renzi e lavoro grigio, due questioni costantemente omesse”
Il 4 agosto pubblicavamo un articolo dal titolo: “Difficile reperire personale qualificato nei mesi estivi”, l’Agenzia per il Lavoro un alleato per le PMI” ed oggi il sindacato USB Livorno risponde a Pieragnoli:
“In merito alle parole del direttore di Confcommercio, Pieragnoli, circa la difficoltà di reperire personale qualificato per la stagione estiva nella provincia di Livorno, vorremmo precisare un paio di questioni che vengono costantemente omesse dalle associazioni di categoria e dagli imprenditori del settore.
La prima è che in Italia prima della riforma del sussidio di disoccupazione (prima Aspi e poi Naspi) c’erano decine di migliaia di lavoratori stagionali di stagionali nel turismo che lavoravano 6 mesi e poi 6 mesi prendevano la disoccupazione.
Quindi in Italia c’erano lavoratori stagionali che facevano esclusivamente quello e con un livello di esperienza e professionalità alti.
Con la riforma del sussidio di disoccupazione (dal 1 maggio 2015, grazie a Renzi) non è stato più possibile fare lo stagionale di professione per 6 mesi perché la durata del sussidio non copre più i restanti 6 mesi.
Con questo sistema il lavoro stagionale oggi non è più appetibile come un tempo. E’ svolto soprattutto da giovani lavoratori dequalificati o con poca esperienza o da lavoratori immigrati che devono formarsi.
Quelli con professionalità, qualifiche ed esperienza sono andati o vanno stagionalmente all’estero (dove guadagnano di più) o sono presi e confermati già da una stagione all’altra dalla solita azienda.
Secondo fattore:
È ormai di dominio pubblico che nel settore turistico e stagionale la regola siano; le paghe basse (in rapporto al numero abnorme di ore lavorate) e il cosiddetto lavoro “grigio”. Vale a dire assunzioni con contratti che prevedono molte meno ore di quelle poi effettivamente svolte nei turni.
In questo modo oltre che a salari bassi in rapporto al numero di ore lavorate, emerge anche il problema che con un contratto base grigio part-time; una volta finita la stagione, il conseguente sussidio di disoccupazione sarà una cifra irrisoria.
Un tempo chi faceva la stagione oltre a guadagnare più del doppio di un lavoratore classico; aveva una copertura di disoccupazione con cifre serie e per 6 mesi. La differenza sta tutta lì.
Prima di cercare scuse, sarebbe buono che l’intero settore turistico riflettesse su queste cose per risolverle.
Forse poi, la stagionalita’ potrà tornare a essere un obiettivo lavorativo per molti”.