USB su Aamps: “L’azienda premia i quadri e lascia le briciole per i lavoratori”
Livorno 7 giugno 2020 – L’intervento dell”Unione Sindacale di Base sulla firma del nuovo contratto integrativo aziendale in Aamps.
“Non c’è niente da festeggiare.
L’azienda premia i quadri e lascia le briciole per i lavoratori.
Firmato il nuovo contratto integrativo in Aamps. LA posizione di USB Livorno
Nella giornata di giovedì 4 giugno la RSU di Aamps, azienda pubblica di igiene ambientale, ha sottoscritto un nuovo contratto integrativo aziendale valido per tutti i dipendenti. Facciamo prima una veloce premessa.
Erano anni che in Aamps non c’era più un integrativo.
Dai tempi in cui la società pubblica era entrata in crisi e la passata amministrazione scelse la via del concordato.
In questi anni i lavoratori e le lavoratrici di Aamps si sono “sobbarcati” in prima persona la disorganizzazione e le inefficienze del nuovo servizio porta a porta.
Ormai remoti i tempi in cui le leggende metropolitane raccontavano di operatori dell’azienda pubblica come ricchi privilegiati che lavoravano due ore al giorno e il resto se ne stavano seduti a riposare.
Importante quindi aver raggiunto una ipotesi d’accordo, dopo tutto questo tempo, se non fosse che all’interno delle 31 pagine di intesa ci sono dei punti da noi giudicati molto gravi.
Il primo riguarda la forte iniquità nell’attribuzione del cosiddetto premio.
Senza entrare nel merito rispetto alla parte economica (sulla congruità delle cifre, comprendendo che quanto pattuito, non possa prescindere dalla condizione di concordato in atto e dal contesto socio economico cittadino) evidenziamo tuttavia nella modalità di attribuzione delle premialità inserite nell’accordo una impostazione non condivisibile su almeno 2 punti.
All’interno di un medesimo contratto di riferimento, si evince una forte iniquità tra importi garantiti agli apicali rispetto al corpo lavorativo
Una produttività di condivisione dei risultati aziendali che pur essendo legata ad indici generali quali:
mantenimento degli standard di differenziata
all’utile di bilancio
viene strutturata sulla classificazione in lavoratori di serie A, B, C rispetto agli eventuali riconoscimenti
Viene minata di fatto l’unità e la pari dignità di tutti nella contribuzione al raggiungimento degli stessi risultati.
Ai semplici lavoratori andranno circa 48 mila euro.
Una media di 200 euro circa l’anno per ciascun dipendente, ovviamente parliamo di cifra lorda.
Ma ai quadri e gli “ottavi livelli” andrà invece il 10% della retribuzione annuale lorda.
Un pugno di apicali si spartirà più o meno la stessa cifra di tutto il resto dei dipendenti.
Alla faccia dell’equità di trattamento!
Giusto che il premio sia distribuito fra tutti i lavoratori ma almeno in parti più o meno uguali.
Dall’accordo sono completamente assenti, le tematiche oggetto delle rivendicazioni sindacali portate avanti, con la precedente amministrazione e che adesso non sembrano essere preclusivi alla sottoscrizione di un accordo, come lo erano state con la giunta Nogarin, quali:
. Carenza organica in vari settori aziendali
. Carichi di lavoro eccessivi e mal distribuiti ed in alcuni casi in contrasto con il disposto contrattuale, ( le condizioni del servizio raccolta, come confermato dagli addetti al servizi nell’ultima assemblea sono peggiorate nell’ultimo anno, con la conseguenza che sono sempre più i lavoratori oggetto di patologie certificate dal medico competente)
. Perdurare del ricorso a prestazioni straordinarie anche in violazione del disposto contrattuale
. Insufficiente controllo del rispetto delle procedure di sicurezza e di servizio come denunciato dalla rappresentanza per la sicurezza dei lavoratori
. Carenza di una segnaletica stradale adeguata alle attuali modalità di raccolta come già denunciato al ministero dei trasporti ed all’assessore di riferimento,che genera una costante violazione di elementari regole e prescrizioni del codice della strada che i lavoratore è costretto a compiere per garantire il servizio.
Ma forse la cosa più sconvolgente è la differenziazione al punto 15 cioè l’ultimo.
Differenziazione per categoria di lavoratori e non per inquadramento
Ad esempio al Call Center andrà una cifra, ai raccoglitori un altra, ai tecnici ed amministrativi un’altra ancora.
Su obiettivi macro che dovrebbero vedere una azienda indirizzata verso i medesimi traguardi e conseguentemente risultati in premialità comuni.
Ancora una volta, nonostante le promesse di Assessore e dell’amministratore unico, non si è voluto scardinare il sistema del lavoro interinale.
Sarà possibile attingere da agenzie private per sopperire alla carenza di personale.
Come USB ribadiamo la necessità e l’urgenza di selezione pubblica per la copertura di personale in sostituzione per ferie, malattie e permessi e non l’utilizzo di alte forme di reclutamento come appunto stabilito nell’accordo tra le parti.
Ultimo aspetto non solo grave in quanto tale ma soprattutto perché crea un pericoloso precedente, è quello:
“della preclusione dall’erogazione del premio per quei lavoratori che ricevono contestazioni disciplinari”.
Si consegna all’azienda il potere di utilizzare l’arma della contestazione per assegnare o meno il bonus previsto dall’accordo.
Una clausola “mai vista” in altri contratti integrativi”.