USB su incendio nella raffineria a Stagno, operai feriti e centraline Arpat
Stagno (Livorno) 17 luglio 2020 – Ceraolo, USB Livorno, interviene su incendio dentro la raffineria Eni e sulle centraline Arpat
L’intervento integrale:
“Cosa è successo nella raffineria ENI?
Mercoledì 1° luglio, alle 4 circa, si sviluppa un incendio dentro la raffineria ENI di Livorno. L’impianto VPS rimane seriamente danneggiato.
Due operai feriti, per fortuna, senza conseguenze.
Per più di una settimana la notizia, come sempre succede, non esce dalla raffineria. Omertà totale.
Il 9 luglio l’Unione Sindacale di Base esce con un comunicato.
Si parla dell’incidente ma soprattutto del fatto che la centralina di Arpat a Stagno “stranamente” non era in funzione nelle ore successive all’incendio.
In questi giorni abbiamo ricevuto la tabella dei valori registrati proprio da quella centralina.
Il dato del biossido di zolfo, detto anche anidride solforosa – odore pungente e irritazione degli occhi e del naso – si attesta di solito a 2.1 microgrammi per metro cubo.
Dalle 09.00 alle 12.00 “magicamente” non viene registrato nessun dato.
Alle 13.00 siamo a poco meno di 15 microgrammi per metro cubo.
Un dato sette volte superiore alla media!
Arpat dice che quella mattina erano previsti dei lavori di manutenzione.
Al di là di questo incidente la verità è anche un’altra.
ENI, con il pretesto del Covid, ha tagliato oltre il 50% degli interventi ordinari e straordinari compresi quelli per la sicurezza.
200 lavoratori stanno seriamente rischiando il posto di lavoro. Si può risparmiare proprio sulla sicurezza?
Vedrete che tra qualche mese inizieranno a “ricattarci” con il discorso del nuovo inceneritore. Senza quello ci sarà una crisi occupazionale.
Grazie all’inceneritore, invece, ci sarà lavoro per tutti.
Vi ricordate come è andata a finire con il rigassificatore OLT? PD e Confindustria dicevano che avrebbe risolto tutti i nostri problemi.
Chiariamo fin da subito:
ENI DEVE GARANTIRE IN OGNI CASO gli interventi ordinari e straordinari per la sicurezza. TUTTI gli operai delle ditte esterne DEVONO rientrare a lavoro.
Il Nuovo inceneritore è un impianto INUTILE e NOCIVO per la salute di tutti, compresi gli operai della raffineria.
NON PORTERA’ alcun posto di lavoro. Forse una piccola squadra su tre turni a fronte di centinaia di esuberi annunciati.
Detto ciò anche Arpat dovrebbe forse stare un po’ più attenta alle proprie centraline.
Una volta è un guasto, l’altra sono manutenzioni e guarda caso quando c’è bisogno i dati non ci sono…”
I dati della centralina, fonte USB