Usb su Seatrag: “Pochi bagni, pochi spogliatoi e carichi di lavoro eccessivi. Al via lo stato di agitazione dei lavoratori”
Porto di Livorno. Stato di agitazione e sciopero alla Seatrag Autostrade del Mare
Usb sezione porto apre lo stato di agitazione:
“Rispetto delle leggi nel nostro porto. alla Seatrag srl lavoratori senza bagni e spogliatoi. Carichi di lavoro eccessivi e contratto integrativo non ancora rinnovato”.
“Da circa un anno USB si è costituita all’interno della società Portuale art 16 Seatrag Autostrade del Mare SRL.
Da subito abbiamo intrapreso un percorso sindacale per cercare di risolvere alcune problematiche importanti.
La Seatrag ha consolidato fortunatamente i propri appalti e attualmente conta circa 80 dipendenti.
Nonostante ciò oltre la metà di essi, dopo anni e anni di lavoro, non ha ancora i bagni e gli spogliatori.
Ricordiamo che in quel settore tali strutture sono assolutamente obbligatorie secondo il Decreto 81/08.
Malgrado le numerose sollecitazioni, e un esposto alla ASL Medicina del Lavoro, la dirigenza aziendale non ha ancora provveduto e in piena terza ondata della pandemia Covid i lavoratori non hanno ancora dei locali idonei dove potersi cambiare.
Inoltre abbiamo più volte segnalato alla dirigenza problematiche relative ai carichi di lavoro e ai turni
Problematiche che incidono fortemente sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori.
L’assenza di rotazione fa sì che un gruppo di dipendenti (oltretutto “polivalenti”) facciano con troppa frequenza turni di lavoro notturni con aumento significativo dello stress e rischio di incidenti.
Da mesi chiediamo una adeguata rotazione in modo che tutti i lavoratori possano recuperare.
Così come chiediamo un sistema chiaro di programmazione dei turni da comunicare in anticipo.
Ultima questione è quella del contratto integrativo aziendale.
Un accordo che è stato fortemente contestato dal nostro sindacato, arrivato a scadenza il 1° di marzo e che inizialmente doveva essere applicato ai soli iscritti alle organizzazioni firmatarie.
E’ necessario intraprendere immediatamente una trattativa per il suo rinnovo. Un percorso che deve essere condiviso da tutti i lavoratori in maniera democratica.
USB ha presentato una sua piattaforma mentre le altre organizzazioni sindacali, nonostante vantino un ipotetico “riconoscimento” da parte dell’azienda non sono ancora riuscite a discutere alcunché.
Detto ciò in attesa del suo rinnovo USB ha chiesto fin da subito che non sia applicato e si torni alle indicazioni del CCNL dei Porti.
La stessa azienda
aveva inizialmente affermato questo principio, salvo poi (almeno per il momento) mantenere un atteggiamento poco chiaro in tal senso.
Per queste motivazioni USB apre lo stato di agitazione per tutti i lavoratori della società chiedendo l’apertura di un tavolo di raffreddamento presso l’autorità Portuale”.