Vada, rifiuti tossici su terreno nudo: sequestrate tre discariche abusive
Gas, batterie e cisterne contaminate: sequestri e denuncia
Vada (Rosignano Marittimo, Livorno) 22 aprile 2025 Vada, rifiuti tossici su terreno nudo: sequestrate tre discariche abusive
I militari del Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica – Nucleo Operativo Ecologico di Grosseto coadiuvati da quelli della Compagnia Carabinieri di Cecina, a seguito di servizi finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica, hanno individuato n. 3 aree site nel comune di Rosignano Marittimo (LI), frazione Vada, sulla via Aurelia, nella disponibilità di un cittadino straniero di origini turche, sulle quali veniva svolta un’attività non autorizzata di cernita e recupero/smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. A carico dello straniero è scatta la denuncia a piede libero di fronte all’Autorità Giudiziaria di Livorno competente.
Queste le tipologie di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi classificate:
bombole metalliche per il gas fuori uso EER 150111*
rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione EER 170904
batterie al piombo per autotrazione esauste EER 160601*
apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi EER 200123*
fusti in metallo contaminati da sostanze pericolose EER 150110*
cisterne in metallo contaminate da sostanze pericolose EER 170409*
apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso EER 160214
componenti provenienti dalla demolizione di veicoli a motore non specificati altrimenti EER 160122
legno proveniente da attività di costruzione e demolizione EER 170201
infissi in alluminio fuori uso EER 170402.
Tutto stava a diretto contatto con il nudo terreno e, di conseguenza, con potenziale inquinamento di suolo, sottosuolo e falde acquifere.
Le immagini delle aree sequestrate
Dato che i successivi accertamenti evidenziavano la mancanza delle caratteristiche tecniche idonee alla gestione di rifiuti, nonché la totale assenza delle previste autorizzazioni, le tre aree in questione unitamente ai rifiuti ivi stoccati venivano posti in sequestro e il gestore deferito a piede libero alla Procura della Repubblica di Livorno per la violazione degli artt. 208 e successivi del D.lgs. 152/06, sanzionata dai successivi art. 256 co. 1 lett. b) e art. 256 co. 3 del medesimo decreto legislativo, per aver posto in essere una gestione illecita e per aver realizzato una discarica abusiva di rifiuti pericolosi e non pericolosi.