Cronaca 31 Maggio 2017

Via di Salviano come Tirrenia, ciclabile e parcheggi sui due lati. Commercianti Protestano.

Cassette della frutta per la strada con cartelli no ciclabile. Parla un cittadino del CCN di Colline.

Intanto gli autobus hanno già cambiato percorso.

La mattina di lunedì 29 maggio, chi è passato da via di Salviano avrà certamente notato lungo il tratto di strada interessato dal cambio di viabilità i cartelli con scritto NO PISTA CICLABILE.

Un cittadino ddel CCN Colline, ci racconta il nuovo piano di viabilità e tutte le perplessità.

Fino a poco tempo fa, la strada era percorsa da autobus, vi era una corsia riservata per i mezzi pubblici ( direttrice salviano -Ospedale ), una strada con parcheggi a pagamento sul lato destro e con gli autobus che  transitavano dall’ Ospedale verso Salviano.

Ma che cos’è cambiato e cosa dovrebbe cambiare.

Intanto la prima cosa che è già cambiata è il percorso degli autobus. Adesso infatti il primo tratto di via di Salviano ( che va da piazza Damiano Chiesa al semaforo) viene percorso dai mezzi della CCT in un unica direzione, ospedale – Salviano.

L’autobus che invece da Salviano va verso l’Ospedale è stato deviato nella parallela via Don Bosco. Una strada stretta e con un autobus di dimensioni più piccole (vedi foto), ma soprattutto sono spariti dalla via più di 30 metri di parcheggi auto per la gioia dei residenti. Parcheggi spariti, per lasciare il posto alla fermata dell’autobus.

Nella parte adesso riservata a corsia preferenziale degli autobus sarebbe prevista una pista ciclabile, di circa 1,5 metri di larghezza. Una larghezza (a detta del rappresentante del comitato) che consentirebbe il passaggio delle bici in un unica direzione.

“Molto probabilmente si presume nello stesso senso di marcia delle auto”. Tale ciclabile a senso unico di fatto impedirebbe l’accesso al tratto della via a chi viene in direzione opposta, costringendolo a fare dei giri più lunghi. Sarebbe infatti costretto ad arrivare fino alla rotatoria dei Salesiani e poi girare in via Don Bosco. Fino ad oggi poteva usare la corsia dell’autobus e le bici potevano transitare nelle due direzioni.

La larga strada subirebbe un ulteriore trasformazione, un nuovo parcheggio auto a pagamento. Praticamente chi proviene da Piazza Damiano Chiesa si troverebbe sulla destra della strada gli attuali parcheggi auto, mentre alla sua sinistra avrebbe i nuovi posti auto e la pista ciclabile tra il parcheggio centro strada ed il marciapiede.

Un ulteriore fattore di sicurezza secondo il rappresentante del CCN Colline sarebbe il fatto che non è previsto un cordolo divisorio tra parcheggio e pista ciclabile.

I problemi di sicurezza lamentati non si qui. Le persone sono preoccupate per il passaggio dei mezzi di soccorso. Mentre fino ad ora potevano transitare nei due sensi di marcia, con la nuova viabilità, Ambulanze e mezzi dei Vigili del Fuoco, si troverebbero imbottigliati nel traffico.

Imbottigliati in vis di Salviano tra le auto ed il semaforo, dato che le auto non hanno modo di mettersi da parte per lasciare lo spazio ai mezzi di soccorso in azione, ed imbottigliati nella stretta via Don Bosco per le stesse ragioni.

Fin qui le ragioni di sicurezza, poi ve ne sono altre di praticità e di traffico. Pensano infatti alla raccolta differenziata ed i suoi problemi. Fino ad ora dicono passa un camion con una persona che scende e raccoglie la differenziata, per fare il tratto di strada interessato dalla nuova viabilità ci vogliono adesso più di venti minuti, vi immaginate il traffico che creeranno quando non esisterà più la possibilità di sorpassare il camion? 20 minuti di coda, “questa è una strada transitata, e ci sono anche le scuole”.

Sempre sul problema della raccolta differenziata viene evidenziato il problema materiale della raccolta. Per raccogliere la differenziata lasciata sul marciapiede devi attraversare la ciclabile ma soprattutto, con una battuta alla livornese ” e devi montà sul cofano delle auto parcheggiate lungo la ciclabile”.

Non vi è dubbio che per i residenti della zona la nuova viabilità farà più danni che bene.