Villa Maurogordato, tornano alla luce le tracce del giardino all’italiana con la vasca e il berseau
Livorno 26 novembre 2022
Il parco di Villa Maurogordato regala altre sorprese. Tornano alla luce le tracce del giardino all’italiana con la vasca e il berseau
Il parco di Villa Maurogordato, a Monterotondo, torna a regalare altre sorprese e dopo i lavori di ripulitura della storica serra in ghisa, tornano alla luce altri importanti arredi di quello che fu il giardino all’italiana, le cui tracce sono state rinvenute grazie ad una nuova campagna di pulizia dalla vegetazione infestante che aveva ricoperto completamente tutta la zona.
I primi risultati dei nuovi interventi sono stati presentati nel corso di un incontro al quale erano presenti Marida Bessi, nel suo ultimo impegno ufficiale come presidente della Provincia, con il vice presidente Pietro Caruso, Anna Roselli, responsabile del Servizio Patrimonio della Provincia, Pino Pera, presidente dell’associazione Reset Livorno e Libero Michelucci dell’associazione Osservatorio di Monterotondo.
“Mi fa piacere terminare il mandato proprio qui alla Villa Maurogordato – ha dichiarato Marida Bessi – perché sono convinta che grazie alla collaborazione tra pubblica amministrazione, cittadini e associazioni, si possono raggiungere obiettivi importanti. I risultati che vediamo oggi sono il frutto dell’impegno e della passione di chi ha cuore il bene comune e lavora per superare gli ostacoli in vista di un fine che, in questo caso, è la valorizzazione di un parco che è patrimonio della comunità”.
La pulizia della serra storica e l’allestimento di un percorso attrezzato, svolti nel 2021 in collaborazione con le associazioni Anpana e Osservatorio di Monterotondo, avevano dato il via a percorsi virtuosi di collaborazione e co-progettazione con l’associazionismo e il volontariato che l’Amministrazione Provinciale ha poi applicato anche con l’associazione Reset Livorno, con la quale è stato sottoscritto un nuovo Patto di Collaborazione, che vede sono coinvolti nelle attività i detenuti del casa circondariale Le Sughere, il personale adibito a lavori di pubblica utilità dal Tribunale di Livorno ed in sinergia con l’Ufficio UEPE del Ministero della Giustizia, le persone in inserimento socio-lavorativo inviate da ASL Toscana Nord Ovest Ufficio SERD di Livorno.
I lavori sono iniziati nella primavera 2022, sotto la guida del Museo di Storia naturale del Mediterraneo, con attività di pulizia dalla vegetazione invasiva delle aree a verde, di recupero e liberazione delle aree a oliveta, di interventi manutentivi minimali sulle piante presenti da conservare, nonchè di reimpianto di esemplari arborei ed arbustivi.
Nel corso dei lavori viene scoperta e completamente riportata alla luce l’antica “canalizzazione in pietra” che partendo dalla via di Monterotondo attraversava il Parco regimando le acque piovane verso il torrente “La Giorgia”. Inoltre, viene rinvenuto un primo “pozzo/cisterna” ubicato nell’area della antica “limonaia” dei Maurogodato.
Nei successivi lavori per il completamento della pulizia della serra in ghisa e dell’area sul lato Nord della Villa, emergono le tracce del “il giardino all’italiana”, risalente alla famiglia Calamai (1771) e successivamente modificato dai Maurogordato, completamente invaso dalla vegetazione.
Ma non solo, mano a mano che le piante infestanti vengono eliminate, tornato alla luce importanti elementi architettonici come la grande vasca, ritenuta scomparsa, con le sue pareti perimetrali abbellite da elementi in pietra ed il pavimento mattonellato, nonché il berceau di forma ovale, un pergolato probabilmente aggiunto dalla famiglia Maurogordato. Infine, è stata completamente liberata la grandiosa cisterna sotterranea ancora oggi ricca di acqua.
“Al momento – ha concluso Bessi – lo stato di conservazione della Villa non consente di aprire liberamente al pubblico l’ area del “giardino all’italiana”. Per questo auspico che in futuro si possa valutare la possibilità di organizzare visite guidate per piccoli gruppi, con la collaborazione delle associazioni di volontariato e culturali”.