Vincolo paesaggistico in porto, AdSP pronta ad agire
“L’AdSP è pienamente consapevole delle implicazioni negative delle determinazioni assunte dalla conferenza paesaggistica per la conformazione del Piano Operativo Comunale (POC), da cui è emersa l’estensione del vincolo paesaggistico della fascia costiera in ambito portuale, fino ad ora assente.
E’ un problema di cui abbiamo contezza e che intendiamo affrontare nell’interesse della salvaguardia del porto” lo ha dichiarato il commissario straordinario dell’Adsp, Davide Gariglio, a margine della riunione dell’Organismo di Partenariato, convocato sulla questione LTM.
Riferendosi alla riunione tenutasi ieri in prefettura, nell’ambito della quale ha avuto modo di confrontarsi con il Sovrintendente, Gariglio ha dichiarato di aver avuto un incontro costruttivo.
“Abbiamo espresso al Prefetto e al Sovrintendente la nostra preoccupazione per l’esito della conferenza paesaggistica, che ha poi portato all’approvazione del POC” ha sostenuto il n. 1 dell’ente di Palazzo Rosciano, sottolineando come sino ad oggi tutte le autorizzazioni e tutti gli strumenti di pianificazione adottati con il coinvolgimento degli Enti e delle Amministrazioni competenti avessero escluso l’esistenza del vincolo paesaggistico sulle aree portuali.
“Tale esclusione – ha precisato il commissario dell’Ente portuale – è stata espressamente contemplata dal Piano Regolatore Portuale approvato dalla Regione Toscana nel 2015 all’esito di un complesso iter procedimentale che ha visto il coinvolgimento degli Enti e delle Amministrazioni competenti. Questo strumento pianificatorio – ha aggiunto – contiene una specifica indicazione di assenza del vincolo della fascia costiera per l’ambito portuale ai sensi dell’art. 142 comma 2 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Dlgs 42/2004)”.
Sulla scorta di queste premesse, Gariglio ha dichiarato che “agiremo in tutti i modi possibili, nella logica della collaborazione con le altre realtà pubbliche chiamate a gestire gli interessi del Porto, per trovare soluzioni che non limitino lo sviluppo e l’operatività del nostro scalo portuale”.