Vino annacquato per “colpa” dell’Europa?
"Abbiamo il dovere e il diritto di tutelare le pregiate case vinicole, e i tanti piccoli produttori"
“Più che altro serve capire da dove nasce questa proposta, ancora in discussione (e menomale, aggiungo!) che riguarda il campo della commercializzazione e dell’etichettatura dei prodotti agricoli .
Pare che dietro la spinta di alcuni paesi, nel nuovo CMO sia emersa la possibilità di includere alcune norme, che permetterebbero, di fatto così, l’ammissione delle etichette DOP e IGP, anche ai vini cosiddetti “dealcolati”, cioè quelli privati dell’alcol durante il processo di produzione. Ciò può avvenire in vari modi, fra i quali quello di aumentare la quantità di acqua rispetto ai vini tradizionali.
Dopo il via libera alle pietanze a base di insetti, ecco che l’Ue intende togliere la qualità del nostro vino, famoso nel Mondo, per il tanto lavoro che c’è dietro, ricerca e dedizione continua, oltre che ingenti investimenti da parte delle imprese agricole, introducendo anche il vino “analcolico” nelle etichette DOP e IGP.
La motivazione sembra essere quella di rendere più percorribile e sostenibile la nostra dieta, oltre al fatto che l’alcool fa male.
L’epoca storica che stiamo vivendo è purtroppo anche caratterizzata da una grave crisi economica.
Questa decisione, se verrà davvero portata fino in fondo, potrà danneggiare ulteriormente le produzioni del nostro #Madeintuscany e #MadeinItaly.
La nostra Regione è la Toscana e il nostro Paese è l’ Italia.
Abbiamo il dovere e il diritto di tutelare le grandi e pregiate case vinicole, e i tanti piccoli produttori, connotati da grande serietà e passione.
Un inganno per i consumatori, ed un danno per le nostre imprese agricole che si vedranno costrette a snaturare così un prodotto che di “ vino” non avrà praticamente più niente.
L’agroalimentare italiano è uno dei comparti trainanti della nostra economia, già duramente provata da questo ultimo anno e dalla minor esportazione, e per il quale siamo invidiati e copiati in tutto il mondo.
Il rischio non è solo di avere, come lo sarebbe, un prodotto di pessima qualità, ma anche di favorire “contraffazioni e diffusione del fake wine”.
Tema di cui ho avuto modo di parlare anche nell’ incontro con esperti e politici in Argentina, che guardano alla sostenibilità ed alla qualità del nostro Made in Italy.
Il nostro compito politico adesso, è di contrastare fortemente questa decisione, e di puntare più su educazione alimentare e stili di vita, corretti. L’unica via, contro gli abusi, in generale.
Non è togliendo qualità al vino che si impedirà ai giovani o i meno, di bere, ma è diffondendo le buone pratiche e la nocività degli eccessi, che si può migliorare le condizioni di vita.
Il Dipartimento Made in Italy Forza Italia Toscana, seguirà attentamente la questione e chiede direttamente ai rappresentanti UE di intervenire”.
Antonella Gramigna
Responsabile Dipartimento Made in Italy Forza Italia Toscana
Chiara Tenerini
Coordinatore provinciale Livorno e Responsabile Dipartimenti Toscana – Forza Italia