Violenza sulle donne, il Comune si costituisce parte civile
Primo caso in Toscana, Simoncini: "Un forte segnale per la tutela dei soggetti più deboli"
IL COMUNE DI LIVORNO RICONOSCIUTO PARTE CIVILE IN UN PROCEDIMENTO PER MALTRATTAMENTI AD UNA DONNA
L’assessore agli Affari Legali Gianfranco Simoncini dichiara che la nuova amministrazione proseguirà in questa direzione a tutela delle donne.
Livorno 13 luglio 2019 – Il Comune di Livorno é stato riconosciuto parte civile in un procedimento penale che aveva per oggetto i reati di maltrattamenti, aggressioni fisiche e verbali nonché lesioni commessi dall’imputato ai danni della ex compagna
.Ciò é avvenuto sulla base di una delibera della Giunta in attuazione di una mozione approvata nel precedente consiglio comunale.
L’avvenuta ammissione del Comune di Livorno in qualità di parte civile in un procedimento penale per fatti di violenza, avvenuti nella sfera privata dei soggetti interessati, rappresenta il primo caso in Toscana ed è un forte segnale per la tutela dei soggetti più deboli.
“Come nuova Amministrazione intendiamo” ha dichiarato Gianfranco Simoncini Assessore agli affari legali del Comune “proseguire in questa direzione, condividendo le motivazioni che hanno condotto a questo risultato, a salvaguardia della dignità delle donne e anche ai fini della prevenzione e della repressione delle violazioni delle norme poste a tutela delle stesse.”
E’ configurabile in capo al Comune un danno morale per la lesione dell’interesse perseguito di garantire la libertà di autodeterminazione della donna e la pacifica convivenza nell’ambito comunale.
“L’attuale amministrazione” continua Simoncini “si impegna a costituirsi parte civile nei processi per violenza ed abuso sulle donne, configurando un danno morale al Comune ed alla collettività per la violazione del valore della libertà di autodeterminazione della donna e di pacifica convivenza nell’ambito comunale. Ci attiveremo a fronte di segnalazioni di donne maltrattate con particolare attenzione alle situazioni sociali più critiche”.