Violenza sulle donne, NonUnaDiMeno: “Basta violenza nei tribunali”
Il PAS nelle cause di separazione legata a maltrattamenti domestici
Livorno 23 gennaio 2020 – NonUnaDiMeno Livorno ha manifestato ieri mattina davanti al tribunale civile di Livorno per dire “Basta violenza nei tribunali” affrontando il nuovo tema del PAS nelle recenti sentenze di separazione di donne maltrattate
“Non bastavano le vergognose sentenze emesse da alcuni tribunali italiani riguardo a violenze sessuali e femminicidi. Sentenze perfino comprensive verso uomini violenti ma spietate nei confronti delle donne che subiscono violenza.
Recentemente i tribunali usano spesso anche un’altra forma di violenza ai danni delle donne, sottoposte ad un vero e proprio ricatto tramite l’utilizzo della PAS.
Che cosa è la PAS – Sindrome da alienazione parentale ?
Nelle cause di separazione legata a maltrattamenti domestici o comunque a situazioni fortemente conflittuali, alla donna talvolta vengono tolti i figli, ritenendo che la madre possa condizionare negativamente il rapporto del bambino con il padre.
Secondo il parere dei consulenti tecnici dei tribunali (CTU) e l’orientamento di alcuni giudici, il bambino che esprime disagio nel frequentare il padre – un padre spesso violento o comunque inadeguato – viene infatti ritenuto plagiato dalla madre, vista come incapace di educare il figlio perché rancorosa verso l’ex partner e “alienante”; il figlio viene considerato affetto da sindrome di alienazione parentale, PAS appunto, tolto alla madre, affidato ai servizi sociali che devono “resettarlo” e, successivamente, è obbligato a frequentare il padre.
Una situazione disumana e aberrante che trasforma le donne vittime di violenza in colpevoli, portandole spesso a ritirare la denuncia di maltrattamenti e la procedura di separazione. L’effetto è quello di bloccare col ricatto della sottrazione dei figli le donne che tentano di uscire da situazioni di violenza.
La PAS non ha un fondamento scientifico riconosciuto, ma era elemento caratterizzante del disegno di legge Pillon, accantonato dopo le dure contestazioni delle donne. Ora, con una interpretazione strumentale della legge 54/2006 sull’affido condiviso, viene utilizzata sempre più spesso in nome della bigenitorialità perfetta.
Quando la famiglia è in piedi la bigenitorialità non interessa a nessuno e i pochi padri accudenti sono considerati un’ anomalia rispetto ai ruoli rigidi e gerarchici che la famiglia deve assicurare, fondati sulla disparità tra uomo e donna. Quando però ci si separa, magari perché ci sono situazioni difficili e violente, allora capita che il padre reclami un ruolo mai ricercato, rivendicando una bigenitorialità che è solo espressione di dominio e possesso.
Quando il padre viene rifiutato, magari perché il suo comportamento fa paura, quel padre deve essere amato lo stesso, per forza. E’ sempre la stessa storia:
Il marito va amato, qualunque esso sia; il padre va amato qualunque esso sia.
Questo è il patriarcato. Questa è la legge del padre.
La donna deve garantire l’amore dei figli verso i padri. Se non lo fa è considerata colpevole e punita con la sottrazione dei figli. L’arma è quella delle perizie psichiatriche e delle sentenze dei tribunali.
Smascheriamo la PAS, sindrome fasulla, arma di ricatto di uomini violenti e vendicativi, di un’istituzione giudiziaria sessista, merce di scambio nelle cause di divorzio
FUORI LA PAS DAI TRIBUNALI ! BASTA VIOLENZA NEI TRIBUNALI !”
NonUnaDiMeno Livorno