Vuole rifarsi l’auto a spese dell’assicurazione, denunciato un 24enne per tentata truffa
Piombino (Livorno) 28 maggio 2024 – Vuole rifarsi l’auto a spese dell’assicurazione, denunciato un 24enne per tentata truffa
Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Piombino, nei giorni scorsi, hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria un uomo di 24 anni, residente nel comune di Piombino, per una tentata truffa all’assicurazione.
Le indagini sono scattate all’indomani della presentazione di una denuncia, presso il Commissariato di Piombino, da parte dell’uomo, che; segnalava di aver subito notevoli danni alla propria autovettura, lasciata in sosta sulla pubblica via, chiedendo la punizione degli ignoti colpevoli ed il pagamento del relativo premio alla sua compagnia assicurativa con la quale aveva stipulato apposita polizza.
Sulla denuncia cominciavano fin da subito a far luce gli uomini della Squadra Anticrimine. Dopo aver fatto documentare fotograficamente i danni alla locale Polizia Scientifica; acquisivano testimonianze ed immagini dagli impianti di videosorveglianza, rilevando delle incongruenze nel racconto del denunciante.
A questo punto, i poliziotti riuscivano ad individuare l’officina presso la quale l’uomo aveva ricoverato l’autovettura per la riparazione, acquisendo la scheda tecnica del veicolo all’atto dell’ingresso, dalla cui consultazione emergeva che l’autovettura, entrata in officina solo due giorni dopo i riferiti danneggiamenti, ma, contrariamente a quanto dichiarato, si presentava in perfetto stato di carrozzeria, coi danneggiamenti che erano, verosimilmente, da riferirsi ad un tempo successivo e da ascriversi ad una genesi differente.
Acquisite, le richieste risarcitorie inoltrate dall’uomo alla sua compagnia assicurativa è emerso il proposito truffaldino del medesimo. Per l’uomo è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno.
Occorre precisare che il procedimento non è ancora definito e, pertanto, le contestazioni, dovranno essere opportunamente verificate nell’eventuale giudizio. Solo una sentenza definitiva di condanna potrà far ritenere colpevole l’indagato.