“Trasporti da incubo”. “Odissea” sulla Grimaldi, la testimonianza e le foto
Le foto dei disagi a bordo della nave
Pomeriggio di disagi per il Cruise Smeralda. La testimonianza
Lunghe attese e incertezze sulla ripartenza. Finalmente in serata la partenza per Olbia con un altro traghetto di Grimaldi. Il racconto di un viaggiatore
Una giornata di disagi e proteste, quella di ieri in Darsena Toscana. Il traghetto Cruise Smeralda, nonostante avesse imbarcato fin dalle 10 auto e passeggeri non è ripartito, per mancanza del nulla osta. Dopo tante ore al caldo e nel dubbio, i passeggeri sono stati fatti scendere per essere poi imbarcati nel tardo pomeriggio su un traghetto sostitutivo che ha preso il mare alle 21.30 in direzione Olbia. Il cruise Smeralda dovrebbe riprendere regolare servizio alle 10 di stamattina.
Ecco la testimonianza di un passeggero:
Alle ore 6.50 arriviamo al porto di Livorno. Il signore all’entrata ci consiglia di andare in centro per fare una colazione e tornare con calma che tanto prima delle 9.30 non si sarebbe partiti dato che il traghetto era attraccato al molo sin da ieri (29.07.2017) a causa di un guasto.
Ore 10.30 inizia l’imbarco (la partenza era prevista per le ore 10.00)
Sin da quando siamo saliti a bordo, sono cominciate le comunicazioni di ritardi di 90 minuti che si accumulavano una dietro l’altra.
Alle ore 12.00 ci comunicano che forse saremmo partiti per le 14.00.
Come da prassi, comunicano le varie opzioni: o rinunciare al viaggio con il conseguente rimborso del biglietto oppure attendere la partenza del traghetto se mai fosse partito (nel caso contrario ci promettono di spostarci su un traghetto alternativo).
Si susseguono le comunicazioni di ritardo di 90 minuti in 90 minuti.
Condizioni a bordo penose, mancanza di aria dovuta al guasto e di conseguenza temperature elevate, bagni inagibili, assenza di acqua nei servizi igienici, ecc.
Ore 14.00 tutti e soli i conducenti delle auto scendono per portare le vetture al di fuori del traghetto per permettere, a coloro che hanno rinunciato al viaggio, di lasciare la nave. Il resto dei passeggeri rimane sulla nave. Le vetture nel parcheggio rimangono parcheggiate sul molo davanti al traghetto.
Ore 17.00 ordinano a tutti i passeggeri di scendere dalla nave. Chiediamo un foglio che certifichi la mancata partenza dovuta ad un guasto non improvviso. L’equipaggio si rifiuta quindi richiediamo la presenza del capitano che si definisce troppo impegnato per raggiungere i passeggeri notevolmente irritati. Dopo urla e lamentele ci rechiamo numerosi sulla rampa di accesso dove troviamo il comandante il quale nega per l’ennesima volta il foglio richiesto e inoltre nega che ci siano stati notevoli problemi alla nave, cosa improbabile dato che una volta sbarcati tutti i passeggeri hanno spostato il traghetto per permettere l’attracco di quello con partenza prevista alle ore 21.30.
Sono inoltre intervenuti carabinieri e capitaneria di porto.
Dopo un’intera giornata (dalle 10.30 alle 17.00) chiusi su quel traghetto mai partito, abbiamo trascorso altre tre ore sotto il sole al molo attendendo di salire sul traghetto delle 21.30.
Ora siamo sul traghetto che grazie al cielo è appena partito e la situazione è un penoso accampamento. Le persone si sono organizzate per il possibile ma non ci sono abbastanza sedute per tutti, di conseguenza bisogna scavalcare le persone sdraiate per terra per spostarsi.
I problemi erano iniziati alle 5.30 di sabato, quando il traghetto “Cruise Smeralda” del gruppo Grimaldi in servizio sulla tratta Olbia-Livorno ha avuto un guasto nella fase di entrata al porto. La nave, con già a bordo il Pilota, appena varcata la diga curvilinea ha avuto un black-out ai generatori e ha perso tutti gli organi di governo; le navi moderne infatti utilizzano propulsori elettrici. Di fronte alla completa ingovernabilità del mezzo, al comandante non è rimasto che ordinare di calare le ancore per frenare la deriva. La Cruise Smeralda, senza governo ma rallentando si è poi fermata a ridosso del cosiddetto “Biribisso”, una vecchia boa fissa in cemento in mare proprio di fronte al faro. In quell’area le acque sono poco profonde, ma il tipo di fondale non è tale da far incagliare le navi.
Il traghetto, che trasportava circa 900 passeggeri, ha richiesto l’aiuto della Capitaneria di Porto e dei rimorchiatori. Tempo pochi minuti, mentre la macchina organizzativa si stava schierando, i generatori sono ripartiti e la nave è ritornata funzionale.
A quel punto i rimorchiatori l’hanno scortata alla radice della Darsena Toscana dove è attraccata regolarmente e ha fatto scendere i passeggeri. Questo tipo di guasto non poteva comunque essere ignorato. La Capitaneria ha quindi ordinato di fermare la nave finché non si sarà compresa la causa del guasto e il RINA darà di nuovo il nulla osta alla navigabilità.
Le foto: