Ambiente 20 Giugno 2025

Degrado a Salviano, i residenti: “Paghiamo la Tari, ma viviamo tra i rifiuti, pronti anche ad azioni legali”

Degrado a Salviano, i residenti: “Paghiamo la Tari, ma viviamo tra i rifiuti, pronti anche ad azioni legali”Livorno 20 giugno 2025 Degrado a Salviano, i residenti: “Paghiamo la Tari, ma viviamo tra i rifiuti”

Rifiuti in via della Chiesa di Salviano: i residenti denunciano degrado e chiedono interventi urgenti

Cumuli di sacchi, cattivi odori, topi e insetti; l’incrocio tra via della Chiesa di Salviano e via di Salviano continua a essere teatro di una situazione di grave degrado igienico-sanitario, ormai ben nota ai residenti ma ancora, secondo loro, senza una soluzione reale.

Nonostante il precedente intervento della stampa e il passaggio degli ispettori ambientali AAMPS, i cittadini denunciano che nulla è cambiato.

Anzi, segnalano un peggioramento progressivo: ogni mattina, la zona si presenta con sacchetti abbandonati, molti dei quali rotti, e con i rifiuti sparsi lungo la carreggiata. Una scena che — oltre a suscitare disagio — favorisce la presenza di topi, gabbiani e insetti, attirati dal cibo contenuto nei sacchi, generando un rischio evidente per la salute pubblica.

Viviamo in una discarica a cielo aperto,” scrivono i residenti in una nuova lettera inviata a Comune e AAMPS. “Paghiamo la TARI, rispettiamo la differenziata, ma riceviamo un servizio inefficiente e discriminatorio. In nessun’altra zona della città la raccolta dei rifiuti viene gestita in questo modo.”

La giustificazione ufficiale dell’azienda — ovvero che la via è a fondo chiuso e quindi difficile da servire — viene rigettata dai cittadini come debole e contraddittoria: gli autocarri AAMPS, spiegano, entrano regolarmente per raggiungere il cimitero, la parrocchia, l’asilo e altre strutture pubbliche. Perché, dunque, non è possibile estendere il servizio porta a porta anche alle abitazioni private?

Inoltre, gli abitanti chiedono conto della scelta del punto di accantonamento, collocato proprio di fronte a case e portoni, con conseguente disagio diretto per chi vi abita. Una localizzazione che potrebbe essere modificata — suggeriscono — spostando il punto di raccolta all’intersezione con via Peppino Impastato, dove non ci sono abitazioni.

Altro nodo centrale della protesta riguarda l’assenza di contenitori a banda magnetica, già installati in molte altre zone della città, e la gestione dell’abbandono abusivo da parte di cittadini non residenti.

Un passaggio importante della lettera riguarda l’operato degli ispettori ambientali. I cittadini sono felici del loro intervento, ma delusi perchè già dal giorno dopo tutto era nel degrado come al solito. 

A proposito degli ispettori,  ai cittadini che ne riconoscono la presenza e i controlli, va ricordato che tra l’identificazione del soggetto “trasgressore e il momento in cui la notifica della sanzione arriva a destinazione passano una ventina di giorni. come l’efficacia delle sanzioni sia ritardata dai tempi tecnici di notifica. In questo lasso di tempo, l’autore del conferimento scorretto potrebbe continuare ad agire impunemente, inconsapevole di essere stato multato, alimentando così un senso diffuso di impunità.

Proprio per questo, i residenti chiedono interventi reali, strutturali e visibili, altrimenti — dichiarano — si attiveranno con azioni pubbliche, legali e mediatiche, coinvolgendo associazioni, comitati e stampa locale.

Le richieste avanzate sono chiare:

  • Eliminazione immediata del punto di accantonamento attuale.

  • Spostamento in zona meno impattante, come via Peppino Impastato.

  • Installazione di contenitori a banda magnetica.

  • Estensione del porta a porta anche per le abitazioni della zona.

  • Pulizia e disinfestazione straordinaria dell’intera area.

  • Controlli e sanzioni costanti verso chi conferisce irregolarmente.

“I cittadini fanno la loro parte — concludono — ora tocca alle istituzioni rispondere con coerenza ed efficienza. L’ambiente è una responsabilità condivisa.”

Degrado a Salviano, i residenti: “Paghiamo la Tari, ma viviamo tra i rifiuti”

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