Aree pubbliche 30 Maggio 2020

Borgo, “un quartiere vivibile, una mobilità sostenibile”

mobilità sostenibileLivorno 30 maggio 2020 – Antonio Morozzi, promotore della petizione sulla mobilità sostenibile in Borgo Cappuccini e consegnata al Comune circa un anno fa, interviene sulla mobilità sostenibile nel quartiere.

Borgo, un quartiere vivibile, una mobilità sostenibile

“ll recente articolo su LivornoPress in cui Buongiorno Livorno e Potere al Popolo si esprimono sulla mobilità sostenibile nella nostra città, mi trova d’accordo in ogni suo paragrafo.

In quanto promotore della petizione presentata su questi temi nell’ambito di Borgo Cappuccini, condivisa da 1003 cittadini, presentata nell’estate del 2019 e dibattuta in Consiglio Comunale nel Gennaio 2020, torno ad esprimermi in merito, in nome degli abitanti del quartiere e non solo.

Pur conscio di quanto accaduto in questi mesi, le nostre istanze, al momento, non ci risultano siano state per ora accolte.

Faccio inoltre notare, come assiduo ciclista, che i problemi della mobilità su due ruote non si risolvono solo aumentando i metri di piste ciclabili ed eseguendole ad arte, ma anche tutelando la nostra sicurezza attraverso la moderazione della velocità di percorrenza nelle strade di quartiere, con la riduzione della larghezza delle carreggiate, seguendo i dettami del D. M. 5/11/2001

(vedi elaborati allegati, clicca sulla foto per ingrandire)

mobilità sostenibile mobilità sostenibile mobilità sostenibile mobilità sostenibile

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciò corrisponde alla filosofia delle zone 30 (esattamente contraria ai provvedimenti adottati dalla scorsa amministrazione) con la quale si migliora la vivibilità dei quartieri

Acquisendo spazi pubblici (quindi stalli per la sosta, ed arredo d’uso pubblico) inoltre si riduce inquinamento dell’aria ed acustico

In questo modo si tutelano i pedoni nella loro sicurezza, a maggior ragione in una zona come la nostra dove è notevole la presenza di istituti scolastici.

Recentemente si sente parlare di un nuovo intervento nella zona che andrà decurtare il numero degli stalli in alcune zone per supportare le temporanee difficoltà dei commercianti con nuovo spazio per la somministrazione e una parziale compensazione di nuovi stalli per gli abitanti in altre (ben venga!)

Sarebbe, appunto, l’occasione, il momento, per accogliere in toto quanto avevamo richiesto:

 

il ripristino dei 370 stalli decurtati con il ritorno alla larghezza delle carreggiate precedenti.

I soggetti della mobilità sono molti, abitanti o meno in una zona, pubblici o privati e non sempre si riesce a soddisfarli tutti in egual misura ed aggiornare le loro esigenze.

Cambiando la città nei suoi aspetti urbanistici spesso esigenze diverse confliggono,ma la meta di una mobilità sostenibile è la direzione giusta se  effettivamente e correttamente seguita

Se si allargano le carreggiate a favore dei mezzi dei vigili del fuoco si ha come conseguenza:

l’aumentare della velocità di percorrenza delle autovetture

inquinamento aereo ed acustico in aumento

riduzione della sicurezza dei pedoni e ciclisti

riduzione degli spazi pubblici per la sosta ed arredo.

Se al contrario ,come sugli scali Novi Lena, si decurtano il numero delle corsie da 2 a 1 per istituire una pista ciclabile,  quella riservata agli autoveicoli diventa una “trappola”  purtroppo anche per i mezzi di  soccorso, con il risultato di interminabili code.

A ciò si aggiunge , lo sviluppo urbanistico in corso che nella parte nuova del nostro quartiere. “Officine Storiche” e gli altri interventi successivi, a breve, andranno più che a raddoppiarla e come sopra ricordato servita attualmente da un unica insufficiente corsia direzione nord-sud già spesso congestionata,:
Ci domandiamo allora cosa accadrà in un prossimo futuro a riguardo della sua mobilità?

Quali conseguenze per il quartiere ed il resto della città?

mobilità sostenibileFacciamo  in merito a ciò, una proposta ardita, quella di “spostare” la pista ciclabile del tratto scali Cialdini-Novi Lena su un percorso a “sbalzo” parallelo, prendendo spunto dalla bellissima ciclovia sul perimetro Lago di Garda, fino ad inserirsi dentro la Porta a Mare, rendendo possibile il ripristino della seconda corsia nord-sud che in passato tramite imponenti lavori era stata acquisita nel tratto delle cantine.

Ricordiamo soprattutto che le nostre richieste sono suffragate da una fitta corrispondenza con la Direzione Generale del Ministero dei Trasporti e da quello che dettano numerose pubblicazioni della FIBA in merito alla moderazione del traffico in funzione della sicurezza dei ciclisti.

mobilità sostenibile

Ci auguriamo che questa amministrazione ed i suoi tecnici ne tengano conto”.

Antonio Morozzi

Ekom-Promo-Mazzini-Olandesi-16-26-aprile
SVS 5x1000 2024
Inassociazione