AC Livorno sulla Variante: ok ai controlli ma servono correttivi alle rampe
"Le immissioni sono state disegnate con traiettorie errate"
Per i dati della Municipale, l’autovelox è deterrente efficace. Occorre però anche eliminare ostacoli concreti dagli accessi.
“In riferimento ai numeri ufficiali comunicati dalla Polizia Municipale e relativi ai controlli effettuati con l’autovelox lungo il tratto di Variante Aurelia che costeggia la periferia cittadina, l’Automobile Club Livorno non può che essere concorde con il sistema di monitoraggio messo in campo in maniera puntuale e periodica.
Più velox, meno incidenti. La Municipale livornese riferisce difatti di aver elevato ben 7563 sanzioni nel periodo dei tre mesi estivi, compreso tra il primo giugno e il 29 agosto. Un segnale importante che s’inquadra nell’ottica di un crescente livello di sicurezza, sia sotto il profilo della mera percezione sia dal punto di vista fattivo di quanto avviene quotidianamente lungo le nostre strade. La Polizia Municipale sostiene che, attraverso questi controlli continuati, gli ‘scatti’ dei velox si siano ridotti del 30% e i passaggi superveloci e pericolosissimi siano rimasti eventi davvero rari durante i pattugliamenti di servizio. Dati che, integrati con quelli relativi al tratto di Variante ricadente nel Comune di Livorno che raccontano di come si sia passati da 44 a 25 incidenti verificatisi complessivamente tra il 2016 e il 2017, rappresentano una conferma rassicurante.
Rampe pericolose. Tutto giusto, a eccezione di una nota stonata. In un passaggio della sopra menzionata nota pubblicata sui media locali, si legge: “Dalla municipale fanno sapere che gli incidenti stradali in Variante infatti sono tutti prodotti da sorpassi o immissioni dalle rampe nei quali i veicoli, principalmente a causa della velocità non adeguata e della morfologia della strada, non riescono a mantenere la distanza di sicurezza ed entrano in collisione. Moderare la velocità consente di frenare il veicolo in tempo, di prevedere ed evitare le manovre altrui e ovviamente riduce i danni economici e fisici in caso d’inevitabile impatto.”
Occorre mettere in dovuta evidenza che la causa unica e principale non si può e non si deve imputare all’eventuale eccesso di velocità dei mezzi in transito. I sinistri ai quali si fa riferimento avvengono in coincidenza delle immissioni poiché queste ultime sono disegnate con traiettorie decisamente errate, quasi sino all’ assurdo. Appare quindi corretto ‘crocifiggere’, sia sotto il profilo mediatico, sia sotto quello sanzionatorio, lo stolto incosciente che sfreccia a 170 km/h, così come riferito nello specifico di un episodio dalla stessa Polizia Municipale.
Allo stesso modo però, ci sembra parimenti altrettanto esecrabile sia chi ha progettato sulla carta, sia coloro i quali hanno avallato la costruzione di rampe di accesso così pericolose per l’incolumità dell’utenza stradale. Come punto di partenza concreto, per esempio, consiglieremmo di iniziare a rimuovere il guardrail che accompagna le corsie di accelerazione. Uno strumento che non serve assolutamente a salvaguardare auto e moto e che, al contrario, produce l’effetto contrario riducendo il raggio di visibilità a disposizione di chi guida.
Riccardo Heusch
Presidente Commissione Traffico e Mobilità
AC Livorno