Cronaca 6 Agosto 2018

Amadio risponde a Renda (PRC): “La pacchia è proprio finita”

"Diritto di parola non significa libertà di offendere. Quello che fanno loro è sempre giusto, quello che fanno gli altri invece non va bene"

Marcella Amadio ci commenta la frase di Renda nel suo ultimo interventoper dirla con le parole di Marcella Amadio, “far finire la pacchia anche a noi zecche”, oppure lottare con noi per evitare che la città finisca di sprofondare nel baratro di razzismo ed intolleranza?

“Nel caso specifico – spiega il coordinatore regionale del Movimento Nazionale per la sovranità – dicono la verità: La pacchia è proprio finita, ripetono quello che avevo detto. Questa gente non è abituata a rispettare le regole e le leggi. La sinistra, dai centri sociali fino al PD, come sport nazionale ha quello di lagnarsi sempre; amano molto il vittimismo, fino a rischiare di fare figure di M.. Vedi il caso dell’atleta nigeriana: tutti mobilitati dai giornalisti fino a Martina, per poi accorgersi che a lanciare le uova era il figlio di un consigliere PD, che sfrecciava con l’auto del padre; tutto in casa PD. Forse verrà fuori che pure la gallina era del PD”.

“Un vittimismo a cui ci hanno abituato per anni e anni. Ora si è aperta un’era nuova in cui c’è un signore che si chiama Matteo Salvini, che sta facendo rispettare le leggi, il buonsenso e sta scardinando l’abitudine secondo la quale quando la sinistra parla sembra abbia parlato chissà chi. E questi si sentono spiazzati. Quando vai a vedere queste reazioni, sono di persone che si sentono ormai spiazzate. Cari signori della sinistra, il godimento è massimo. Ecco perché ho detto la pacchia è finita, perché è finita veramente, non soltanto per gli immigrati ma anche per certi soggetti compagnucci”.

“Ma quante volte sono “volati” gli striscioni nostri? Quando venne Alemanno attaccarono uno striscione offensivo. Diritto di parola non significa libertà di offendere. Quello che fanno loro è sempre giusto, quello che fanno gli altri invece non va bene”.

“Nel 2003 misi un banchetto in piazza Cavour per raccogliere delle firme per intitolare una strada alle vittime di Nassirya. Arrivarono e circondarono il banchetto per impedire alle persone di firmare. Questo come lo chiami visto che parlano di intolleranza? Io non posso essere libera di raccogliere firme per dei soldati italiani caduti”?