Ambiente 27 Novembre 2020

Bottai (PC) a Mirabelli (PD) e Sorgente (M5S) su ENI: “Vi combattete ma governate insieme il paese”

"Chiamate Roma e risolvete l'annosa questione"

Inceneritore Eni a Stagno la posizione del PC , parla Lenny BottaiLivorno 27 novembre 2020

“A leggere la querelle tra la Sorgente e il Mirabelli viene da ridere per non dire piangere”.

Commenta così Lenny Bottai, Segretario Provinciale Partito Comunista i nostri due articoli pubblicati su quanto detto da, Mirabelli (PD) e la risposta Sorgente (M5S)

Lenny Bottai prosegue:

“I due, mentre giocano la parte di quelli che si combattono, governano insieme il paese.

 

Forse lo dimenticano o vorrebbero farlo dimenticare ai lettori?

Basterebbe quindi una telefonata ai piani alti dei loro partiti, che governano insieme il paese; per arrivare subito ad una decisione della annosa questione ENI.

In realtà entrambi vogliono solo tenere una parte in consiglio ed in città, dove sono apparentemente rivali, ma sotto sotto sono alleati di governo; come ha peraltro ricordato Giani nella sua prima seduta in regione, schiavi e complici del medesimo sistema politico ed economico al quale non vogliono pestare i piedi. 

Quando si discute le sorti di un impianto inquinante, come è successo anche per l’ILVA a Taranto; c’è sempre un ricatto occupazionale da mettere sul piatto della bilancia, altrimenti non si farebbe.

 

Il problema è la volontà di chi governa; se vuole investire in un cambiamento necessario per il benessere collettivo e soprattutto per i lavoratori stessi ed ovviamente i residenti, oppure no.

Nel caso della “Bio-Raffineia” ad esempio di certo non mancano alternative.

Considerando che i rifiuti sono sempre, volendo, un mezzo per creare circoli virtuosi ed occupazione; ed a seconda del sistema che si adotta per trattarli poi, questi aumentano o diminuiscono.

I dati parlano chiaro:

ogni 10.000 tonnellate di rifiuti l’incenerimento (perché questo è) produce 6/8 posti di lavoro, e il riciclo tre volte tanti.

 

Quindi furbescamente basta mettere sul piatto solo quei posti creati dal sistema che garantisce più profitto ai padroni e avvelena i territori; nascondendo le alternative che di fatto ne produrrebbero di più, ed il gioco è fatto.

Così per il Mirabelli ed il suo partito è un idillio

 

Danno l’impressione di difendere il lavoro e i lavoratori, ma nel frattempo tutelano gli interessi del capitalismo di ENI che; rivendica una nuova piattaforma per fare profitti ed elargire ai propri dirigenti lauti stipendi.

Ovviamente serve coraggio per attuare certe scelte diverse, e soprattutto il sostegno da parte dei governi

Serve di mettere davanti agli interessi dei grandi gruppi monopolistici strettamente legati alla politica, come ENI, la salute delle persone; soprattutto degli stessi lavoratori che, avendo alternative, la penserebbero diversamente.

Ma il pesce puzza dalla testa, come si dice a Livorno, Mirabelli e Sorgente lo sanno bene.

 

Quasi sempre difatti di fronte a queste situazioni si usa la carta della “colpa degli altri”

Questo perché solitamente chi contesta gli impianti inquinanti, seppur li semina dove governa (Lega e Fd’I docet) si rifugia dietro al fatto che; a farli sono gli atri, “chi governa e decide”.

Ecco, in questo caso Mirabelli e Sorgente invece di far finta di litigare sui social media; basterebbe si riunissero con i loro dirigenti di partito che, insieme, governano il paese ed hanno i ministri di riferimento, loro compagni di partito.

Ma è ovvio che, come ostaggio delle loro scelte scellerate, vogliono tenere oggi i lavatori ed il lavoro; quando poi a distruggere i diritti di questi e a non garantire niente in questa pandemia, sono stati proprio loro, come a disintegrare i fondamentali diritti dei lavoratori è stata la cosiddetta “sinistra” che rappresenta il Mirabelli.

Il problema non è quindi né politico né occupazionale, ma solo economico

ed in un sistema dove i gruppi monopolistici e la finanza governano su tutto, il benessere collettivo passa in secondo piano per ordine della politica supina agli interessi economici.

La crisi di ENI era preventivabile, perché considerando le attenzioni che oggi provengono dalle persone per l’ambiente, avendo ogni famiglia almeno un morto o un malato in casa per le patologie connesse, doveva succedere qualcosa che metteva in secondo piano questa preoccupazione, ed il ricatto occupazionale è da sempre lo strumento ideale che si accompagna al “di qualcosa bisogna morire” che addolcisce il veleno quotidiano.

Un governo serio, che pianifica e non subisce imposizioni dai gruppi monopolistici, dirige e non subisce le decisioni, tutela e non ricatta i lavatori, ma questo modello di sistema ha deciso da tempo la sua scala di valori, ecco perché dentro questo modello i politici in causa sono solo attori di parti “a ruotare” a seconda di chi amministra.

Tutelare lavoro e ambiente non è impossibile, è possibile e come, basta cambiare l’ordine di importanza tra profitto di pochi e benessere di tanti, ma senza fare il socialismo, senza uno stato che impone e non subisce le scelte dal capitale, è impossibile”.

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