Basket 8 Agosto 2017

Caso Libertas. La controproposta della società al Comune

La commissione civica, riunitasi ieri, ha aggiunto un allenamento in più ma non ha accolto le richieste tecniche della società

La tanto attesa riunione della commissione tecnica sugli orari degli impianti sportivi, tenutasi lunedì, non ha dato il risultato auspicato, almeno per la Libertas.

La commissione ha infatti assegnato alla società, che militerà nella serie B del basket, una ulteriore sessione di allenamento per il mercoledì nella palestra della Bastia, della durata di due ore. L’offerta del Comune alla Libertas prevede quindi alcune ore di mattina al Palamacchia, tre allenamenti settimanali (sempre al palaMacchia) da un’ora e mezzo ed infine – novità di ieri – due ulteriori ore alla Bastia in via Mastacchi.

L’offerta non soddisfa però la Libertas Liburnia Basket, che tramite una fonte ufficiale spiega: “Tutte, e sottolineo tutte le società di serie B hanno a disposizione almeno due ore di palestra sul campo di gioco effettivo. Soltanto a Livorno ci troviamo nella situazione di allenarci mezz’ora in meno per tre volte alla settimana”.

Come uscirne? La società fa una controproposta al Comune: “Dateci la palestra della Bastia per 4 volte alla settimana per una durata di 2 ore ad allenamento. Utilizzeremo le ore della mattina al PalaMacchia per abituarci al campo di gioco”. La proposta è indirizzata all’assessore allo Sport Andrea Morini, il quale aveva tra l’altro risposto alla società ricordando che gli orari fissati dal Comune scattano solamente a settembre e che per l’utilizzo in agosto la Libertas avrebbe dovuto accordarsi col gestore (Don Bosco). A quest’ultimo riguardo la fonte Libertas spiega: “Ci sentiremo oggi col Don Bosco per definire l’utilizzo del Palamacchia nel mese corrente”.

Cosa succederà se non si trovasse un accordo entro settembre? “Non lo so. Noi abbiamo bisogno di una palestra adeguata e di un allenamento da due ore quattro volte alla settimana, non di tre da un’ora e mezzo con una aggiunta. L’allenamento necessita di continuità e va fatto in un certo modo. Come ultima spiaggia ci rimarrebbe il trasferimento completo a Pisa: ci accoglierebbero a braccia aperte e avremmo il palazzetto dello sport non solo per gli allenamenti, ma anche per le partite“.

Palazzetto o meno, il trasferimento a Pisa, potrebbe avere sicuramente dei costi alti in termini di mancati sponsor labronici e di presenza degli spettatori. Elementi questi che supponiamo la società valuterà bene, prima di scelte clamorose.