Cassonetti in centro per il PaP, “Privilegi ad alcuni e disagi ad altri”
AAMPS ora "differenzia anche i cittadini"
Cassonetti in centro, la nuova “manovra” differenzierà i cittadini creando privilegi ad alcuni e disagi ad altri
I cassonetti in centro per la differenziata creeranno cittadini di serie A e B
Giuseppe Grillotti, consigliere comunale di Livorno Libera pone il problema della “differenziazione” dei cittadini grazie alla conversione di 4300 cassonetti in centro per la raccolta differenziata e ricorda anche tuttele altre problematiche:
“Aamps, PaP: “Il marcia indietro con i cassonetti in centro”.
Il porta a porta, per come è stato realizzato, non può funzionare. Sono mesi che lo diciamo e adesso pare accorgersene anche la dirigenza dell’Azienda di raccolta di rifiuti livornese Aamps.
E’ di questi giorni l’emissione di un bando di gara a procedura aperta per l’affidamento della «fornitura di cassonetti stradali da 3.200/2.400/1.700 litri, dotati di sistema di apertura ad accesso controllato».
L’azienda Aamps si appresta, quindi, contrariamente a quanto da sempre affermato, a “differenziare i cittadini” tra quelli che dovranno continuare ad effettuare la raccolta porta a porta dei rifiuti (con tutti i disagi che ne conseguono) e quelli che, invece, continueranno a servirsi della raccolta differenziata tramite i cassonetti in centro (cassonetti stradali riconfigurati)
Sono mesi che affermiamo che la raccolta porta a porta, fatta in questa maniera, non è la strada per andare in paradiso. Con la raccolta porta a porta si richiedono sacrifici ai cittadini (in particolare a quelli maggiormente disagiati per varie, ovvie, ragioni), in cambio di … niente.
Non è possibile introdurre la tariffazione puntuale (che servirebbe a premiare i comportamenti più virtuosi) per non compromettere il concordato preventivo in continuità aziendale.
Non è possibile aumentare la frequenza dei passaggi (neanche per l’organico) per le stesse ragioni, né modificare gli orari di raccolta, con la conseguenza che, spesso, i rifiuti rimangono all’esterno, sui marciapiedi, richiamando animali di varia natura (topi, gabbiani e altro) e rappresentando uno spettacolo indecoroso per una città che si vorrebbe prefiggere l’obiettivo di diventare un polo attrattivo per il nostro turismo.
Non si sono avuti benefici neanche dal punto di vista ambientale, perché, seppure i rifiuti indifferenziati prodotti a Livorno siano diminuiti, si continua ad incenerire lo stesso identico quantitativo di rifiuti di prima, perché se ne importa altri dalle diverse zone dell’Ambito Ottimale.
Non ci sono, allo stato attuale, adeguate coperture assicurative per i cittadini qualora, lasciando mastelli e sacchetti vari sui marciapiedi, questi dovessero determinare un qualsiasi incidente ad un privato; senza contare il disagio che, la loro permanenza sui marciapiedi, determina a signore con passeggini o a persone con impedita o ridotta deambulazione.
Si è voluto inserire la figura dell’Ispettore Ambientale (anche se non ancora attivata) senza prima prevedere degli incentivi ai comportamenti più virtuosi.
Si é previsto di sanzionare tutti i condomini qualora si riscontrino errati conferimenti nei contenitori dei rifiuti (determinabili anche da parte di soggetti terzi, estranei al condominio).
Il personale dell’azienda, sempre più sotto pressione, è sottoposto a sollecitazioni muscolo scheletriche tali che tra pochi anni saranno da buttare via. Inoltre, si sono esternalizzati moltissimi servizi (al fine di ridurre il più possibile i costi) con il risultato che i lavoratori che verranno dichiarati inidonei alla mansione non potranno essere riciclati da nessuna parte e rischieranno di perdere il posto di lavoro.
Gli stessi contratti fatti con le varie aziende e/o cooperative prevedono minori tutele e minori livelli salariali per i lavoratori che vi operano.
E molto altro ancora …
Oggi l’azienda si rende conto di aver intrapreso una strada resa difficile dalle strette maglie di un piano di concordato in cui ha voluto ostinatamente indirizzarsi (una ristrutturazione del debito non avrebbe compartato gli stessi vincoli).
Dopo aver fatto credere ai cittadini livornesi, e non solo, di aver salvato Aamps senza mettere le mani nelle tasche dei contribuenti (cosa non vera, dal momento che la legge imponeva di ribaltare i crediti dichiarati inesigibili in tariffa e, quindi, è stato principalmente grazie a questa pioggia di milioni di euro che si è potuto procedere con il risanamento dell’azienda) ed aver avviato il sistema di raccolta porta a porta (malgrado le proteste sempre più crescenti da parte dei cittadini dove questa era stata introdotta), si manifesta l’intenzione di escludere i residenti del centro dal PAP, così determinando cittadini di serie A e cittadini di serie B, all’interno dello stesso comune.
Se così fosse rappresenterebbe solo l’ennesimo errore fatto da parte di questa azienda e da parte dell’amministrazione comunale (socio unico della partecipata Aamps), perché, oltre a determinare una profonda divisione (e ingiustizia) tra i cittadini, il risultato non potrebbe che essere la totale perdita di credibilità delle istituzioni e dei loro rappresentanti.
In attesa del 2021, e del pratino al posto dell’inceneritore (come promesso dal sindaco), auspichiamo solo che, qualunque sia la scelta definitiva del sistema di raccolta dei rifiuti a Livorno, questa ponga tutti i cittadini sullo stesso identico piano”.
Giuseppe Grillotti, Livorno Libera