Cronaca 17 Novembre 2017

Il Comune di Collesalvetti replica al dossier delle Brigate di Solidarietà Attiva

Domani il corteo delle Brigate (ore 17) davanti al Comune di Livorno

Comunicato stampa del Comune di Collesalvetti “sull’ipotesi  di contaminazione terreni da idrocarburi a Stagno”
“Collesalvetti – In merito alle pretestuose e allarmanti notizie diffuse, nella giornata di ieri,  dagli esponenti delle  Brigate di solidarietà attiva Livornesi circa l’ipotesi di presenza di idrocarburi pesanti, in concentrazione notevolmente superiore rispetto ai limiti di soglia, nel suolo e nel sottosuolo dell’area di pertinenza dei fabbricati ex Ina Casa, in via Aurelia a Stagno,  l’Amministrazione Comunale di Collesalvetti rileva l’assoluta infondatezza delle affermazioni diffuse e fornisce i seguenti chiarimenti:
La gestione emergenziale dell’evento alluvionale  è stata  effettuata,  dal Comune di Collesalvetti, in costante raccordo e condivisione con le altre istituzioni pubbliche rappresentate all’interno del Centro di Coordinamento Soccorsi  (CCS) della Protezione civile. Nell’ambito di tale organismo di raccordo, presieduto dal Prefetto, e di cui fanno parte i rappresentanti dei  Comuni coinvolti dall’evento, della Provincia, della Regione, della Prefettura, dei VVFF, delle Forze dell’ordine e degli organi di controllo (USL e Arpat),  in data 11 Settembre u.s. , su sollecitazione del Presidente della Regione e del Sindaco di Collesalvetti, è stata decisa  l’istituzione di un tavolo tecnico integrato specificamente rivolto alla gestione della situazione ambientale e alle eventuali problematiche sanitarie emerse nella frazione di Stagno e connesse alla fase emergenziale .
In quei giorni, a seguito della segnalazione di maloeodoranze rilevate nell’abitato di Stagno,  nell’ambito del tavolo tecnico sono state condivise e avviate attività di monitoraggio sulla qualità dell’aria della frazione  e verifiche sulla presenza di  eventuali sversamenti di idrocarburi.  In  relazione al secondo aspetto, in particolare, si ribadisce (come già precisato in precedenti comunicati stampa diffusi nei giorni successivi all’evento),  che nei giorni 11 e 12 Settembre, anche  a seguito di segnalazioni che ipotizzavano la possibile interferenza delle acque presenti nei cortili dei condomini dell’ex Ina casa  con le fognature interne alla Raffineria, sono state più volte interrotte le operazioni di pompaggio dai cortili per verificare, alla presenza dei funzionari degli enti preposti alle verifiche e alla gestione dell’emergenza e delle problematiche ambientali  (Arpat , VVFF, Regione) l’eventuale presenza di tracce di idrocarburi nelle acque ancora presenti nei cortili dei fabbricati. Le operazioni di pompaggio sono state riattivate, in  accordo con i VVFF, dopo aver verificato  l’assenza in loco di evidenze visive di iridescenze tipiche della presenza di  idrocarburi che, vale la pena ricordarlo hanno anche la caratteristica di essere surnatanti, così come si è potuto verificare nell’unico sversamento che si è verificato con l’evento, relativo al Fosso Capannone ubicato nel Comune di Livorno.
L’inattendibilità dei dati contenuti nel  documento  diffuso nei giorni scorsi dalle Brigate di solidarietà attiva di Livorno, relativamente alle analisi effettuate  e ai presunti risultati, trova conferma nel fatto  che i campionamenti  del terreno delle aree dei cortili ex Ina Casa sono stati eseguiti da personale non qualificato e in assenza delle procedure previste dalla normativa vigente a garanzia dell’attendibilità dei relativi risultati. In fase alluvionale, inoltre, nei suddetti cortili, è stata rilevata la presenza di n. 11 autovetture di proprietà dei condomini, sommerse dalle acque, che potrebbero aver causato l’ipotetico innalzamento temporaneo dei livelli di idrocarburi. Mancano, pertanto, riscontri oggettivi in merito alla fondatezza dei dati diffusi e dell’eventuale  correlazione tra gli stessi e l’attività della Raffineria.
L’Amministrazione Comunale, tuttavia, a titolo di ulteriore smentita delle notizie apparse sulla stampa si riserva di valutare opportune azioni anche da avviare con le altre istituzioni competenti.
L’Amministrazione Comunale, infine, informa di aver pianificato da anni lo spostamento dei due fabbricati in area residenziale urbana, come risulta dallo strumento urbanistico dell’ente. La delocalizzazione dei due fabbricati, avviata da tempo e  rallentata da fattori non dipendenti dall’Amministrazione Comunale, è oramai in fase di completamento, poiché si è appena  conclusa  la gara per l’affidamento dei lavori di completamento dei due nuovi immobili. L’avvio dei lavori è previsto per inizio gennaio e  il relativo completamento entro la fine del 2018″.

“BASTA MORIRE DI DISASTRI “AMBIENTALI”!
PIEGARSI GIAMMAI!

Terremoti, incendi, alluvioni sono eventi naturali. Ma non è naturale contare le vittime di queste tragedie ed i costi sociali che producono per l’assenza di una politica di prevenzione e messa in sicurezza del territorio nazionale.
Ai chi ci governa questa grande opera non interessa, a loro interessano le grandi opere e le speculazioni che devastano i nostri territori. Interessa che i profitti vengano fatti dai soliti noti, senza mai un reale protagonismo delle comunità locali che subiscono questi processi.
Mettere in sicurezza il territorio nazionale vuol dire avere in mente un altro modello di paese, e soprattutto costruire una politica seria contro la disoccupazione. 

Questo vale anche per la città di Livorno dove ,dopo la tragica alluvione del 10 settembre scorso, che ha messo in ginocchio interi quartieri, con un bilancio di nove morti e decine di famiglie rimaste senza casa, come B.S.A. abbiamo da subito supportato la nascita di comitati auto-organizzati di residenti delle zone colpite, interessati ad occuparsi attivamente del loro futuro, senza lasciare nessuna delega in bianco alle istituzioni. 

A distanza di due mesi da quella maledetta notte, molti riflettori si sono spenti, l’assistenzialismo delle prime settimane sembra essere svanito nel nulla e non sono ancora arrivati aiuti o risposte concrete da parte di nessuno degli enti competenti.

Per questo, i comitati post alluvione, ormai coordinati in una assemblea generale, chiedono a gran voce a tutti i cittadini di Livorno di mobilitarsi e scendere in piazza al loro fianco nella giornata di sabato 18 novembre, quando un corteo attraverserà le strade della città, partendo (ore 17) dalla piazza del Comune per arrivare in via Nardini all’ufficio del commissario per l’emergenza Enrico Rossi, sede regionale anche del genio civile e del consorzio di bonifica Toscana Costa.

Per dimostrare che la grande solidarietà vista nelle prime settimane non è finita ma è ancora attiva e che Livorno non ha dimenticato, non si è lasciata piegare ed è pronta a rialzarsi:
Chiediamo alle istituzioni chiarezza su cosa non ha funzionato quella maledetta notte e su cosa poteva essere evitato. Pretendiamo trasparenza, garanzie e partecipazione diretta dei cittadini nella destinazione dei fondi pubblici e nella gestione degli interventi di riduzione del rischio. Per la totale messa in sicurezza del territorio, lo stop immediato a nuove cementificazioni e concessioni edilizie, il 100% dei risarcimenti danni e dei contributi sociali e tempi certi e rapidi sulla loro erogazione, la riorganizzazione del sistema di segnalazione delle allerte meteo e di intervento della protezione civile locale.

Perché non accada mai più!

SABATO 18 NOVEMBRE CORTEO CITTADINO
concentramento ore 17,00 da piazza del Municipio a Livorno

#dalpopoloperilpopolo #piegarsigiammai

Coordinamento dei Comitati Auto-organizzati Post Alluvione

BRIGATE di SOLIDARIETA’ ATTIVA LIVORNO