Cronaca 1 Luglio 2022

Consigli di zona, la Vicesindaco Camici risponde al consigliere Romiti

Livorno 1 luglio 2022 – Consigli di zona, la Vicesindaco Camici risponde al consigliere Romiti

Provo a fare un po’ di chiarezza sulle dichiarazioni strumentali fatte da Romiti in riferimento al voto dei cittadini stranieri per la formazione dei nuovi organismi di partecipazione decentrata (Consigli di Zona) che appaiono ingiustamente allarmistiche in quanto prive di fondamento giuridico e in quanto non rispondenti alla realtà delle procedure che saranno attivate peraltro già illustrate al Consigliere Romiti in sede di commissione consiliare

Il consigliere Romiti afferma:

“Noi non ci stiamo e non tollereremo questa scelta che va contro i dettami della Costituzione; la quale prevede il diritto di voto ai cittadini italiani maggiorenni e anche ai cittadini europei residenti solo per le elezioni amministrative”.

Il consigliere Romiti è inoltre contrario al voto che il PD vuole concedere agli extracomunitari per poter eleggere ed essere eletti nelle “nuove circoscrizioni” –

 

L’articolo 48 della Costituzione, a cui fa riferimento il Consigliere Romiti, trova piena applicazione nelle elezioni di organi di governo nazionali (Parlamento) e locali (Sindaco e Consiglio).

La limitazione di legge ai cittadini italiani di maggiore età per l’elettorato sia attivo che passivo vale quindi solo per gli organi di governo nazionali o locali.

I Consigli di Zona che stiamo andando a costituire sono invece strumenti per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita politica e istituzionale e, non a caso, con la modifica statutaria recentemente approvata dal Consiglio Comunale sono stati correttamente inseriti all’interno del TITOLO III Istituti di partecipazione del nostro Statuto Comunale.

Coerentemente con questa logica l’articolo 1 del Regolamento sui Consigli di Zona, già condiviso e discusso in sede di Commissione Consiliare, stabilisce che“:

 

I Consigli di Zona sono da intendersi quali luoghi di ascolto attivo capaci di dare voce alle comunità attraverso la collaborazione e la sussidiarietà, di cui all’art.118 della Costituzione, tra pubblica amministrazione ed i cittadini singoli, associati, e imprenditori economici”.

Fra l’altro la proposta di oggi per l’elettorato dei Consigli di Zona non è una novità:

è del tutto analoga a quanto già previsto nello Statuto per il referendum comunale consultivo, altro strumento partecipativo, per il quale il diritto di voto spetta sia ai cittadini italiani che ai cittadini di Stati esteri, purché residenti nel Comune  e che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età, e che non siano interdetti al voto secondo la vigente normativa (artt. 60 e 68).

A conferma di quanto sopra il Consiglio di Stato,  con il parere 28 luglio 2004, n. 8007 sul Diritto di voto attivo e passivo nelle circoscrizioni comunali dei cittadini stranieri residenti, emesso a seguito di una previsione del Comune di Forlì, ha ben chiarito che gli Statuti comunali possono prevedere “il diritto di far valere la propria voce anche a favore di quella parte della popolazione costituita dagli stranieri stabilmente radicati nel territorio, limitatamente a quei particolari organi sub-comunali quali sono le circoscrizioni, istituite per offrire alla popolazione tutta, idonei strumenti per realizzare una più stretta collaborazione e partecipazione nella gestione dei servizi di base di cui essa è destinataria”.

A maggior ragione quindi tale previsione è possibile negli istituti di partecipazione diversi dalle circoscrizioni sui quali stiamo lavorando.

 

Ciò premesso credo che a nessuno meravigli la posizione di Romiti sull’elettorato passivo ed elettorato attivo degli stranieri.

Quello che è essenziale far capire è che la possibilità di consentire agli stranieri di candidarsi (elettorato passivo) e di votare (elettorato attivo ) è del tutto legittima; si tratta di scelte politiche ma non certo di procedure anticostituzionali.

 

Tra le lamentele di Romiti la presunta possibilità di voto e di eleggibilità per gli extracomunitari che hanno commesso reati:

“Il PD richiama il requisito dell’iscrizione nelle liste elettorali ma sarà richiesto solo agli italiani, perché gli extracomunitari ne sono esclusi”

E’ superfluo rimarcare che potranno votare e candidarsi soltanto coloro che non siano interdetti al voto dalla vigente normativa, e questo vale sia per i cittadini italiani che per gli stranieri comunitari e non.

Nessuno ha mai avuto intenzione di far eleggere o far votare “delinquenti.

 

Come già previsto per il referendum comunale, gli uffici predisporranno liste ulteriori rispetto a quelle ordinarie per l’elezione del Consiglio Comunale, che comprendano in più i ragazzi dai 16 ai 18 anni e gli stranieri.

Per gli stranieri residenti ciò avverrà incrociando i dati anagrafici dei residenti con le comunicazioni che sono periodicamente fornite da Autorità Giudiziaria e Questura sulle sentenze penali, le misure di prevenzione e le misure di sicurezza detentive e non, che precludono il diritto di voto.

Questa procedura, che è impiegata ordinariamente per i cittadini italiani residenti per l’aggiornamento delle liste elettorali, è stata utilizzata dal nostro Comune anche per gli stranieri in occasione dell’elezione del Consigliere aggiunto, votato dai cittadini extracomunitari o apolidi residenti nel Comune di Livorno e in regola con le vigenti leggi in materia di elettorato attivo e di immigrazione, da ultimo nel 2019.

Ricordo che per le persone straniere la bozza di regolamento prevede anche un vincolo di alcuni anni di residenza nel Comune, la cui determinazione precisa è stata sottoposta alla Commissione Consiliare 1, che al momento non si è ancora espressa.

 

Coglieremo comunque l’occasione per rendere maggiormente esplicito tutto questo all’interno del regolamento .

Concludo ricordando che si tratta di una bozza di regolamento e che sono in corso i lavori della commissione consiliare proprio per portare alla luce elementi di riflessione ed eventuali proposte di integrazione e modifica.

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