Costruttori perduti: le auto di Bizzarrini Livorno
Bizzarrini, fu un costruttore in grado di interpretare al meglio lo stile e la voglia di velocità dell’artigianato automobilistico italiano
La Bizzarrini è stata un’azienda italiana del settore automobilistico fondata nel 1964 da Giotto Bizzarrini.
L’azienda fu fondata a Livorno col nome di Prototipi Bizzarrini che diventa poi Bizzarrini S.p.a. nel 1966 per poi chiudere, dopo breve vita, nel 1969.
Giotto Bizzarrini nato a Quercianella (Livorno), il 6 giugno del 1926 si è laureato in ingegneria a Pisa con una tesi su un motore quattro cilindri raffreddato ad aria
Nel 1954 cominciò a lavorare al reparto Sperimentazione di Alfa Romeo.
Da lì iniziò una storia straordinaria fatta di idee, di avventure a quattro ruote e di esperienze.
Giotto Bizzarrini Collaborò con Ferrari, dove diventò capo del settore ‘Collaudi ed esperienze’.
Dalle sue mani passarono la 250 GTO e la primissima Testa Rossa.
Giotto Bizzarrini collaborò anche in modo concreto con Iso di Rivolta, un marchio che ebbe modo di rivaleggiare a testa alta proprio con le vetture di Enzo Ferrari.
A causa di alcuni punti di vista divergenti fra Rivolta e Giotto Bizzarrini riguardo alla produzione della Iso Grifo, l’ingegnere livornese decide di lasciare la Iso Rivolta e di mettersi in proprio
La Grifo A3C
Il primo modello portato avanti indipendentemente fu la versione da competizione della Iso Grifo, ovvero la Grifo A3C. Il modello fu comunque commercializzato mantenendo i riferimenti alla casa produttrice del modello di serie.
La Bizzarrini 5300GT Strada
Nel 1965, nasce la Bizzarrini 5300 GT Strada prodotta in 133 esemplari fino al 1968 molto ben accolta dalla critica nonostante dovette confrontarsi sul mercato con altre rinomatissime gran turismo dell’epoca, le Ferrari 275 GTB e GTS, la Ferrari 330 GTC e la Ferrari 250 GTO
Oggi questo modello tra i più ambiti delle aste d’auto sarà prodotto nuovamente in 24 esemplari secondo progetti e specifiche originali
Bizzarrini 1900GT Europa
Nel 1966 viene presentata una vettura sportiva di cilindrata inferiore. la Bizzarrini GT Europa fu equipaggiata inizialmente con un motore Fiat 1.4 litri, anche se poi trovò anche motori Alfa Romeo e Opel 1.9.
Con il motore della Opel Rekord da 1700 cm³ fu realizzatoun modello in collaborazione con la General Motors sul progetto Opel 1900, che diede poi vita anche alla sorella maggioe Opel GT uscita qualche tempo dopo con il motore 1900.
Al progetto Opel la GM decise di prendere le distanze dall’azienda italiana affidando il progetto alle carrozzerie Chausson e Brissoneau&Lotz, così la collaborazione rimase solamente nella condivisione del pianale, ma le due vetture furono prodotte indipendentemente e con tempi di vita e produzione molto diversi.
Bizzarrini decise di portare avanti indipendentemente il proprio progetto che venne denominato definitivamente Bizzarrini 1900 GT Europa e venne prodotta in 17 esemplari, senza una vera e propria produzione in serie
Le vetture prodotte erano dei prototipi che presentavano diverse caratteristiche le une dalle altre.
Alcune montavano motori 4 cilindri 1600 cm³ altre 1900 cm³ provenienti da diverse case automobilistiche come Alfa Romeo, Fiat e General Motors.
Uno dei 17 modelli è stato realizzato con una carrozzeria di tipo barchetta
La P538S e l’avventura di Le Mans
Nel 1966 nasce la Bizzarrini P538S, la sigla sta a significare le caratteristiche tecniche della vetture
P sta per trazione Posteriore, 53 si riferisce al motore 5300 cm³ di origine Corvette, 8 sono i cilindri del motore V8 e S sta per Sportscar.
2 vetture, vengono iscritte ufficialmente dalla casa, e partecipano alla 24 ore di Le Mans
L’avventura di Le Mans ebbe scarsa fortuna, le due auto si ritirarono dopo pochi giri.
Una fu squalificata a causa di una violazione in corsia dei box dopo solo due ore. La seconda abbandonò la gara a causa di un guasto allo sterzo nella terza
Sempre nel 1966 una delle P538 (telaio numero 001) fu motorizzata con un V12 di origine Lamborghini, ulteriormente potenziato, su richiesta del cliente statunitense che l’aveva ordinata per partecipare alle gare dello Sports Car Club of America, dalle quali fu bandita per manifesta superiorità.
Un altro esemplare con motore Lamborghini V12 4 litri (telaio numero 002) fu assemblato nel 1967 su un telaio rimasto inutilizzato, allo scopo di iscriverlo alla 24 Ore di Le Mans 1968, a cui non poté partecipare per la riduzione a 3 litri della cilindrata massima ammissibile per le vetture “prototipo”
Dopo la chiusura dell’azienda, alcuni esemplari furono completati da Salvatore Diomante, ingegnere ex dipendente
Nel 1969 l’azienda dovette chiudere l’attività, ma alcune vicende accompagnano il marchio fino ai giorni nostri
In tutto l’avventura della Bizzarrini è durata cinque anni; dal 1964 al 1969, con un cambio di nome nel 1966 quando venne chiamata semplicemente ‘Bizzarrini S.p.a.’.
Ci furono diversi tentativi di recuperare l’attività attraverso progetti vari e sparsi, come ad esempio:
il progetto anni novanta Bizzarrini BZ-2001 basato sulla Ferrari Testarossa;
oppure il prototipo Kjara, presentata al Salone dell’automobile di Torino nel 2000
Il prototipo della Kjara fu realizzato insieme a Leone Martellucci dell’Università La Sapienza di Roma. Si di una vettura ibrida spinta da un propulsore 2.4 litri turbodiesel di origine Fiat e da un motore elettrico da 40 kW.
Uno tra i prototipi maggiormente conosciuti è stata la Bizzarrini Manta che rappresenta anche la prima realizzazione di Giorgetto Giugiaro dopo il suo divorzio da Bertone e la creazione della sua nuova società Italdesign
Video, la Bizzarrini Manta