Comune di Livorno 4 Agosto 2017

Dipendenti comunali verso lo sciopero

Nel frattempo è stop agli straordinari: in forse molti servizi come i matrimoni e i turni speciali della Polizia Municipale. La RSU dell’ente spiega i motivi: il merito non viene incentivato, la progressione di carriera è ferma e si continua ad alimentare il precariato, mentre le assunzioni non coprono il numero dei pensionamenti.

I dipendenti comunali sono pronti a proclamare uno sciopero generale e il primo passo sarà il blocco degli straordinari. Una decisione, quest’ultima, che potrebbe avere molte ricadute sui servizi comunali: l’apertura prefestiva dell’anagrafe, i matrimoni e persino l’apertura dello stadio.

Riccardo Saller (Coordinatore RSU), Marco Paoletti (Cgil), Rosa Distaso (Uil) e Michele Manzella (Usb) hanno spiegato come si è arrivati a questa decisione e quali sono i principali punti di controversia con la Giunta Nogarin.

“Premessa fondamentale: tutti gli aspetti economici oggetto della vertenza sindacale derivano da leggi e fanno parte del salario prefissato. Si tratta di somme che non vengono tolte da altri capitoli di bilancio o destinabili altrove”.

Il blocco degli straordinari (dal 5 al 14 settembre, con l’eccezione del periodo dal 10 al 20 agosto) e l’eventuale sciopero dopo l’estate derivano dalla mancata conciliazione in prefettura e dal trascinarsi di una serie di questioni irrisolte, prima delle quali la mancata firma del contratto decentrato.

Il piano delle assunzioni. L’età media dei lavoratori comunali supera i 55 anni. Le rappresentanze sindacali ricordano che, benché la normativa adesso sia tornata a consentirlo, le assunzioni di fatto non avvengono. Il numero dei nuovi entrati infatti è minore di coloro che vanno in pensione. Un caso per tutti, la Polizia Municipale: l’organico dei vigili è inferiore per 30 unità, in un periodo in cui il decreto Minniti aumenta le competenze e il territorio richiede un maggiore impegno sia in termini ambientali che nel contrasto all’abusivismo.

Le quote di produttività. Dopo anni di premi a pioggia, fu deciso che una parte della componente dello stipendio sarebbe stata legata alla produttività (quote nell’ordine dei 700/1000 euro all’anno). Per quella parte ciascun dipendente riceve in proporzione alla sua resa lavorativa, mentre la parte rimanente viene divisa tra coloro che sono risultati più produttivi. Ebbene quella parte anche questo anno non è stata divisa, ma accantonata e spostata all’anno successivo. Una scelta contestata dalla Rsu, che va demotivare i dipendenti, penalizzare il merito e pure ad erodere le quote perché chi va in pensione andrebbe a perdere quella quota.

Fondo di previdenza della polizia locale. La legge stabilisce che una parte degli introiti delle multe vadano al FAP, il fondo adeguamento pensioni. A quanto lamentano le rappresentanze sindacali, quelle somme non sono state ancora versate.

La progressione economica orizzontale sostituisce gli scatti automatici di carriera indiscriminati e consente (per merito) a un certo numero di dipendenti di passare da una posizione economica ad un’altra (ad esempio da C2 a C3), pur rimanendo nella stessa categoria. Si tratta,nella maggior parte dei casi, di aumenti effettivi di 30/40 euro al mese. Le RSU avevano chiesto che una piccola parte del risparmio derivante dal pensionamento dei dipendenti fosse investito per la copertura di questi passaggi. Richiesta negata.

Dirigenti. La cosiddetta Macrostruttura, annunciata dal sindaco non sarebbe ancora effettiva. Per alcuni settori la dirigenza è ancora ad interim e manca un piano, che era atteso per gennaio 2017, che definisca gli incarichi e i parametri sui quali poi valutare la produttività dei dipendenti comunali.

Precariato. Ci sono interi settori comunali che si reggono solo su esternalizzazioni o utilizzo di interinali. Una situazione creatasi negli anni per scelte legislative e non solo. Una situazione che però i sindacati condannano in quanto il modello di riferimento deve essere la dipendenza diretta dal Comune. Uno dei settori più colpiti dal precariato è la scuola, col risultato paradossale che ci sono lavoratrici che sfiorano i 10 anni di attività ma che non potrebbero farla valere come punteggio in un concorso pubblico.

Servizi basati solo sugli straordinari. Quest’ultimo punto ci riporta alle conseguenze pratiche per i cittadini dal blocco degli straordinari. Ci sono dei servizi che, per motivi organizzativi e mancato accordo sindacale, non sono mai stati regolati e funzionano solo tramite lavoro straordinario. Il più noto di questi è l’aperura dell’anagrafe nella giornata di sabato. Vi sono poi un’altra serie di servizi il cui mantenimento è possibile solo attivando ore extra, perché il personale non basta. Tra questi vi è proprio l’apertura delle strutture sportive, prime tra queste lo stadio e il “campo scuola” di atletica. Vi sono, infine, i matrimoni in Comune: per farli non basta il sindaco o il suo delegato, ma anche un dipendente che si occupi delle pratiche connesse per la validità stessa dell’atto.

La Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU), nelle sigle di Funzione Pubblica Cgil, Fials, Cisl FP, Uilfpl, Usb e Sulpl, ricorda infine che i disagi di questa agitazione “saranno minori di quelli che dovranno sopportare, già tra pochi anni, se non sarà programmato con responsabilità e un minimo di lungimiranza il ricambio generazionale dei lavoratori comunali, visto il numero importante dei prossimi pensionamenti e l’età media che supera i 55 anni”.