Dura lex, sed lex. Sorpreso a rubare in un appartamento e bloccato dai cittadini, il giudice sentenzia…
E poi i cittadini si sentono insicuri e sfiduciati verso la giustizia
Dura lex, sed lex (dura legge, ma legge); sorpreso a rubare in un appartamento viene bloccato dai cittadini, e arrestato.
Ieri scrivevamo:
“Dopo che alcuni cittadini avevano fermato un uomo scappato dopo essere stato sorpreso in un appartamento… la polizia giunta sul posto ha arrestato il ladro, un uomo tunisino di 36 anni.
Per il 36enne tunisino, una volta espletate tutte le formalità di rito è arrestato per tentato furto aggravato e per possesso di oggetti atti ad offendere.
Questa mattina si svolgerà il processo per direttissima ed il Pubblico Ministero ha già dato il nulla osta per l’espulsione”
Ieri mattina al termine del processo per direttissima tenutosi nel tribunale in via Falcone e Borsellino, il giudice ha disposto per il 36enne tunisino l’obbligo di firma quotidiano nel suo luogo di residenza.
Tutti i giorni dovrà presentarsi presso le forze dell’ordine a Pontedera (Pisa) e apporre una firma
Il 36enne è anche irregolare sul territorio italiano e pertanto, molto probabilmente saranno avviate le pratiche per l’espulsione.
Dura lex, sed lex. Questa è la legge e non ci si può fare niente e non si può neppure colpevolizzare il giudice che la applica
La situazione però non fa altro che alimentare nei cittadini quel senso di sconforto nei confronti della giustizia. Il cittadino si sente sempre più abbandonato a se stesso e tradito dalla giustizia. Vede sempre più impunito/i chi compie reati di un certo tipo e il senso di insicurezza aumenta
In un paese normale:
un uomo irregolare sul territorio intanto non abiterebbe da qualche parte. Se sei irregolare o vivi per strada oppure vieni alloggiato abusivamente da qualche parte con l’aiuto di qualche complice e della criminalità oppure in nero da qualche proprietario di case;
ci si aspetterebbe dopo l’arresto per un crimine almeno la sua detenzione in carcere fino al momento della sua espulsione dal territorio italiano.
E invece? Viene rimandato nel suo territorio con l’obbligo di firma e poi fra qualche tempo verrà “colpito” dal decreto di espulsione.
Ma quest’uomo irregolare, ammesso che non sparisca e rimanga tutti i giorni a Pontedera a firmare e poi una volta ricevuta l’espulsione se ne torni a casa sua, come fa a vivere? Come si procura da mangiare? Non c’è il rischio che torni a compiere altri crimini nell’attesa del corso della giustizia italiana?
Questa purtroppo è la situazione e i politici che dovrebbero approvare le leggi si domandino perchè poi gli italiani si sentono insicuri ed hanno perso fiducia nella legge dello Stato