Gli step operativi del progetto di spostamento dell’impianto del Rivellino in dettaglio.
Gli step operativi del progetto di spostamento dell’impianto del Rivellino in dettaglio.
La prima fase (10 milioni di investimento) prevede un primo nuovo depuratore da 30.000 abitanti equivalenti totali nelle aree acquistate da Eni: la progettazione definitiva avverrà nel corso del 2022, l’avvio del cantiere nel 2023 e la messa in esercizio dal 2025.
La seconda fase rappresenta lo stadio più impegnativo del progetto, sia dal punto di vista tecnico che economico.
Con un investimento di circa 31 milioni di euro sono previsti sia la costruzione del nuovo impianto di trattamento delle acque reflue dell’intera città di Livorno in via Enriques (come ampliamento dell’impianto che sarà realizzato nella prima fase della delocalizzazione), sia la realizzazione delle opere idrauliche di collegamento tra l’attuale punto di confluenza di tutta la rete fognaria cittadina e il nuovo impianto.
L’avvio del cantiere è previsto nel 2025 e la messa in esercizio dell’impianto per la fine del 2029.
L’ultima fase, per la quale si stimano necessari ulteriori 7,3 milioni di euro con finanziamento ancora da reperire, prevede lo spostamento anche dell’impianto di digestione anaerobica dei fanghi che è attualmente localizzato al Picchianti in Via dell’Artigianato a fianco del Termovalorizzatore cittadino gestito da AAMPS.
Il trasferimento anche di tutta la linea fanghi, meno prioritaria delle prime due fasi, permetterà di riunificare in un unico sito tutte le nuove linee di trattamento in un moderno impianto, ad alta efficienza e a basso impatto ambientale che si pone l’obiettivo anche di fornire tutta una serie di servizi integrati a livello locale in tema di trattamento delle acque e dei fanghi.
Il nuovo impianto, a cui sarà collegata la riattivazione della piattaforma di trattamento dei rifiuti liquidi industriali di Paduletta anch’essa ubicata in Via Enriques, permetterà infatti di fornire un ampio spettro di servizi alla città e alle industrie oltre ad avere le adeguate capacità anche per il trattamento dei reflui del Porto Industriale zona Nord e del futuro ampliamento a mare della Darsena Europa.
Il nuovo polo di trattamento delle acque rappresenterà quindi una leva per lo sviluppo territoriale e per la reindustrializzazione di aree dismesse ubicate nel Sito d’Interesse Regionale (SIR)