Incendio stazione ecologica Aamps, le verifiche di Arpat
Verificato lo stato dei luoghi e gli interventi messi in atto dalla società durante l’incendio volti anche al contenimento degli impatti ambientali
Nel primo pomeriggio di domenica 9 maggio 2021, la Sala Operativa di protezione Civile regionale ha attivato il Dipartimento ARPAT di Livorno per un incendio sviluppatosi in corrispondenza di una baia di stoccaggio di rifiuti ingombranti presso il centro di raccolta rifiuti urbani della società AAMPS SpA in via degli Arrotini, 49 a Livorno.
Al momento del sopralluogo dei tecnici ARPAT l’incendio risultava già spento grazie all’intervento della squadra di emergenza interna e dei VVF.
Durante il sopralluogo i tecnici dell’Agenzia hanno provveduto alla verifica dello stato dei luoghi e degli interventi messi in atto dalla società durante l’incendio volti anche al contenimento degli impatti ambientali, tra cui le modalità di gestione dell’emergenza e delle acque di spegnimento dell’incendio e della gestione dei rifiuti bruciati.
Per quanto riguarda l’impatto dei fumi della combustione generati nell’incendio sono stati verificati i dati raccolti dalle centraline di rilevamento della qualità dell’aria più prossime all’impianto AAMPS (Via La Pira e ENI a Stagno) che non hanno registrato alterazioni significative dei parametri monitorati.
In particolare, dall’analisi dei dati emerge che:
il vento soffiava in direzione N-NE per cui solo la centralina di Stagno risultava sottovento;
la suddetta centralina, distante circa 2 km dal luogo dell’incendio, non ha rilevato alterazioni significative dei parametri monitorati;
nessuna alterazione è stata registrata dalla centralina di Via la Pira come prevedibile vista la posizione della stessa rispetto all’evento.
L’unica baia interessata dall’incendio è stata quella dedicata allo stoccaggio dei rifiuti ingombranti (codice EER 200307).
Visivamente i rifiuti incendiati sono apparsi corrispondenti a tale codice, che comprende diverse tipologie di rifiuti tra cui materassi, mobilia varia, plastiche ecc.
È stato inoltre verificato che le acque di risulta delle attività di spegnimento sono state in parte inviate, tramite la rete di raccolta delle acque meteoriche, alle vasche dell’impianto di trattamento delle acque di prima pioggia e in parte aspirate dall’area dell’incendio mediante l’utilizzo di un autospurgo.
Tutte le acque così raccolte saranno inviate, previa caratterizzazione, a opportuni impianti di trattamento rifiuti per il loro smaltimento.
A completamento delle attività svolte, i tecnici ARPAT hanno effettuato anche alcune verifiche documentali relativamente alla gestione dei rifiuti presenti nella baia.
Sulla base di quanto dichiarato dalla Società, nella baia, prima dell’incendio, erano presenti circa 80 m3 di rifiuti ingombranti destinati agli impianti Valfreddana o Geofor.
I tecnici ARPAT hanno inoltre richiesto l’invio di tutta la documentazione che sarà prodotta in seguito allo smaltimento dei rifiuti bruciati nell’incendio e delle acque di spegnimento per le verifiche del caso.