Aree pubbliche 27 Dicembre 2023

La Delibera “Cubone a 5 Stelle e la lucrosa operazione a favore dei privati”

L'intervento di Cinzia Simoni, membro del direttivo di Livorno Civica

La Delibera "Cubone a 5 Stelle” e la lucrosa operazione a favore dei privatiLivorno 27 dicembre 2023 –  La Delibera “Cubone a 5 Stelle” e la lucrosa operazione a favore dei privati

Qualche precisazione d’obbligo sulla questione Delibera “Cubone a 5 Stelle” da parte del vice presidente del consiglio comunale Cinzia Simoni, membro del direttivo di Livorno Civica

“Partiamo innanzitutto dal significato di “piano delle alienazioni”. Sì, perché, al di là di tanti discorsi che da anni si facevano su quell’area (il consigliere Ghiozzi ricordava in Consiglio Comunale che si parlava di una palestra in quella zona sin dai tempi di Cosimi). I riflettori e gli atti che concretamente avrebbero avviato il percorso per una procedibilità edificatoria in quell’area li accendono e li compiono i 5 stelle, proprio con l’atto da noi letto l’altra notte in Consiglio Comunale.

Il testo è chiaro e non concede interpretazioni:

la “Delibera Cubone a 5 Stelle” cede ai privati quelle aree, ne ricava un “profitto” per l’amministrazione e delega ad un PRIVATO la realizzazione e la gestione di varie attività sportive.

Fa poca differenza la distinzione via San Marino e via Spagna, a meno che non si voglia affermare che alcuni condominii abbiano più diritti di altri.

La ratio dell’operazione è chiara:

Cessione ai privati, che avrebbero costruito e gestito impianti sportivi secondo proprie finalità e propri interessi.

 

Per rassicurare alcuni abitanti di via San Marino, da tempo blanditi da tutto l’arco anti-Salvetti, destra e sinistra indistintamente, Stella Sorgente puntualizza che;

davanti alle abitazioni di molti militanti NO CUBONE, non sarebbe stata costruita una palestra, ma “soltanto” un campo da rugby.

Come dire, “vi piazzavamo davanti un pratone, non una struttura sportiva”.

 

Allora subito altre due puntualizzazioni.

Il campo di rugby, si suppone, avrebbe sicuramente avuto intorno a sé almeno docce e spogliatoi, magazzini, magari anche un ristoro e un parcheggio dedicato.

Quindi, inevitabilmente, qualche costruzione.

In ogni caso quell’oasi floro-faunistica magnificata da qualche residente sarebbe comunque stata manomessa, senza nessun obbligo per il privato di preservare alberature, di provvedere a ripiantumazioni, garantire accessibilità sociale alle attività sportive come più volte richiesto dalla sinistra pro NoCubone.

Tutto a scopo di lucro, ovviamente, perché il privato avrebbe dovuto, a differenza del pubblico, rientrare dell’investimento.

 

Inoltre, segnaliamo una cosa. Senza entrare nel merito e senza spacciarsi per tecnici, se di sicurezza idrogeologica vogliamo parlare, un campo di rugby, o di calcio o da golf non garantiscono assolutamente nulla dal punto di vista della gestione dell’acqua piovana o della permeabilità dell’area.

Prova ne è che i problemi riscontrati in via San Marino durante le precipitazioni più intense e strumentalmente documentate dagli oppositori al progetto, derivano non tanto da uno specifico rischio idrogeologico dell’area, ma;

proprio dall’attuale campo sportivo che affianca via San Marino, dal quale si riversa, incontrollata e indisturbata, la pioggia che scorre verso la strada.

 

In questo caso si sarebbe pensato “soltanto” ad un campone da rugby, che il privato avrebbe costruito secondo meri principi di economicità/redditività, mentre si criticano strutture sportive, risistemazione complessiva dell’area con ripiantumazioni, attività open air e fruibilità per tutto il quartiere, progettate nel pieno rispetto delle stringenti regole imposte dal PNRR, con una estrema attenzione per la gestione dell’acqua piovana e dell’intero regime idrico dell’area. Tutto ampiamente enunciato e garantito dal progetto della palestra.

Può tranquillizzare solo i condomini di via San Marino (per fortuna non tutti), così cari al movimento 5Stelle., il fatto che il resto dell’alienazione, con previsione di palestra, area ristoro, club house ecc., sarebbe stata pensata “un po’ più in là” in via Spagna; di fatto creando condomini di serie A e condomini di serie B. Il tutto nel più classico stile NIMBY.

La ratio di quell’atto è chiara. Nell’insipienza e nell’incapacità cronica di quell’amministrazione di pianificare e produrre progetti, si svendeva tutto al privato. Punto.

 

Dispiace che a questa tardiva sensibilità ecologista e di visione pubblica della gestione dei beni comuni (ad iniziare dal suolo pubblico) diano credito partiti con altra storia e altre radici e cittadini più o meno interessati.

I primi (partiti e movimenti politici) li capiamo: le elezioni sono alle porte e mettere in crisi un’alleanza, sebbene coerente, può comportare conseguenze elettoralmente nefaste.

Ci dispiace di più per quei cittadini e quelle cittadine senza interessi personali su quell’area che immaginano di affidare le loro legittime aspettative di rispetto del verde e degli spazi urbani a chi, con gli atti e non con i post, stava apparecchiando per via San Marino e via Spagna una lucrosa operazione a favore di privati”.

 Cinzia Simoni, Membr0 del direttivo di Livorno Civica

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