Cronaca 23 Febbraio 2018

La moglie difende De Falco: “Io credo in Gregorio”

La signora Raffaella conferma la fiducia nel marito e nega di aver deposto in Questura o aver subito violenze : ” Disgustata dalla strumentalizzazione. Intendo procedere giuridicamente per appurare le fonti che hanno condotto alla strumentalizzazione di un episodio di carattere esclusivamente privato”.

La prima fonte a rendere nota la notizia è stata Agenpress – Nella giornata anche il Fatto Quotidiano e il Giornale tornano sull’argomento e confermano nella sostanza quanto affermato nell’imminenza dal Comandante Gregorio De Falco: è stata una strumentalizzazione mediatica. La signora Raffaella – scrive Agenpress – ha spiegato che “Ad oggi nessun procedimento di separazione è ancora avviato, sebbene i nostri rapporti personali siano da qualche tempo compromessi. E’ importante si sappia che non ho deposto in questura contro mio marito né tantomeno ho affermato che avrebbe usato violenza fisica su di me, né desidero dare pubblicamente la misura di quali siano i nostri rapporti personali. Ringrazio quanti hanno espresso silenziosa vicinanza a me ed alla mia famiglia, astenendosi dal commentare aspetti esteriori non accertati”.

“Nonostante i diverbi che ultimamente ci hanno tenuti distanti, io credo in Gregorio, credo nelle sue competenze, nella sua capacità ed onestà ad assolvere degnamente un ruolo oneroso che potrebbe davvero fare la differenza per questo Paese dilaniato dentro, ma esteticamente ancora bello fuori.”

La signora si dice “disgustata per come, vicende di natura esclusivamente personale, siano state strumentalizzate per meri fini politici. Ho sentito Gregorio telefonicamente e siamo d’accordo che la nostra vita privata debba rimanere fuori dalla politica e dalla campagna elettorale, nella salvaguardia degli interessi delle nostre figlie, di cui una ancora minore. Né per vendetta né per denaro avrei mai esposto fatti privati e personali al pubblico giudizio. Pertanto intendo procedere giuridicamente per appurare le fonti che hanno condotto alla strumentalizzazione di un episodio di carattere esclusivamente privato”.