La tartaruga marina nidifica anche a San Vincenzo
Lo scorso anno l’eccezionale schiusa all’isola d’Elba
Saranno sorvegliate 24 ore su 24 le uova di tartaruga deposte da un esemplare di caretta caretta sulla spiaggia del Comune di San Vincenzo, in un’area naturista di Rimigliano.
Si è tenuta stamani nella sede della Delegazione di spiaggia di San Vincenzo la riunione di coordinamento indetta dall’Osservatorio toscano per la biodiversità per organizzare i volontari che presidieranno il nido rinvenuto domenica scorsa da un cittadino, nido di cui, messe a punto le procedure di sicurezza previste dalle Linee guida ministeriali, è stata confermata subito la presenza dai rappresentanti dell’Osservatorio, attraverso l’associazione Tartamare, recatisi sul posto.
La riunione, alla quale erano presenti oltre all’OTB, il sindaco di San Vincenzo, rappresentanti di Arpat, della Delegazione di spiaggia, dell’Università di Siena, di Ispra Livorno, insieme alle associazioni WWF e Tartamare e il Parco della Val di Cornia, è stata utile per organizzare i turni di sorveglianza del nido che si trova in un tratto poco frequentato e privo di stabilimenti balneari a ridosso della duna e a circa 28 metri dalla battigia.
Quando nasceranno
L’incubazione è variabile mediamente tra i 45 ed i 60 giorni e quindi, se tutto andrà bene, potremmo assistere alla nascita di altre piccole tartarughe toscane (mediamente tra 70 e 100) nei primi giorni del mese di agosto.
Preparativi
La riunione ha definito i dettagli e tutte le operazioni tecniche da parte degli esperti, tali da custodire il nido nelle condizioni migliori (temperatura, sabbia, stato delle spiaggia) e in sicurezza.
Verranno anche curati, da Arpat e dall’OTB, diversi moduli di formazione sul posto per preparare i volontari all’evento della schiusa e fornire informazioni a tutti i turisti e cittadini riguardo a quanto sta accadendo sulla spiaggia di San Vincenzo.
Le tartarughe amano la Toscana
E’ questa la prima nidificazione del 2018 in Toscana che è stata individuata anche grazie alla campagna di comunicazione che la Regione ha svolto a partire dallo scorso febbraio e nella quale sono state coinvolte le scuole, le associazioni e gli operatori turistici per poter segnalare la presenza di nidi sulle spiagge attraverso l’interpretazione delle tracce lasciate dalle tartarughe sulla sabbia.
La Toscana da alcuni anni è interessata da questi eventi. Dopo la nidificazione a Scarlino nel 2013, nel 2015 sul Tombolo della Giannella, (dove tra il 6 ed il 10 settembre, hanno visto la luce 63 piccole tartarughe), fino al 2016, a Capalbio dove è stato presidiato un sito di nidificazione a seguito di un documentato avvistamento, che però non ha dato seguito a nessuna schiusa, e la grande nidificazione dell’anno scorso a Marina di Campo, dove vennero alla luce 97 esemplari.
Per il quinto anno consecutivo questi esemplari di Caretta caretta hanno deciso di provare ancora a nidificare qui, nella parte meridionale del Santuario dei cetacei con grande soddisfazione e sorpresa per tutti.
Prosegue intanto l’attività della Regione Toscana per il controllo di tutto il litorale toscano. La rete regionale toscana ha avviato il presidio delle aree a possibile nidificazione – con il contributo di associazioni ambientaliste, Ente parco della Maremma, ARPAT, Direzione Marittima, IZSLT e Università toscane – così come procedono gli interventi sugli spiaggiamenti, coordinati dal Settore tutela della natura e del mare della Regione.
Nella foto di copertina (di Legambiente Arcipelago Toscano Pagina Facebook) la tartaruga che ha nidificato all’Elba