Livorno si candida ad essere la “Città Europea dello Sport”
Opportunità unica per creare turismo sportivo ed organizzare eventi a valenza internazionale, dal nuoto al basket.
Livorno ha tutte le carte in regola per essere la nuova “Città Europea dello Sport” per il 2019. La commissione di valutazione, accompagnata dall’assessore allo Sport Andrea Morini e dal delegato Coni Giovanni Giannone, ha fatto ieri una visita accurata degli impianti, del liceo sportivo e anche della città.
Ne sono usciti giudizi molto positivi, quindi il 30 ottobre prossimo a Roma verrà deciso quale città tra Livorno, Oristano, Cosenza e Mantova rappresenterà l’Italia in una non facile partita che dovrebbe portare alla scelta di una sola città – unica in Europa – che sarà il modello sportivo per l’intera Unione.
Essere nominati “Città Europea dello Sport” non porterà finanziamenti o particolari benefici economici diretti -non è come nelle Olimpiadi – ma potrebbe essere una occasione unica.
Per due motivi.
In primis la competizione con le altre città europee per l’assegnazione della bandiera ci spingerà ad investire sul valore sportivo, andando oltre al fattore agonistico e a quello calcistico, avviando un percorso di qualità che parte dalla riqualificazione degli impianti per arrivare alla creazione di un vero e proprio turismo sportivo legato a grandi eventi nazionali e internazionali (nuoto, scherma, pallavolo e basket).
Una volta avviate tutte queste buone pratiche e ottenuto il titolo di città europea per il 2019, arriverebbero tutti i benefici derivanti da una visibilità internazionale; benefici da mescolare con una intelligente ed oculata politica di attrazione turistica generalista, mirata ad attrarre visitatori di ogni provenienza ed età.
Sì, perché come ha spiegato ieri la commissione in Comune, la nozione di Sport non è qui intesa in termini di mero agonismo, ma va interpretata come stile di vita; uno stile nel quale lo sport fa parte del quotidiano e si declina dagli esercizi fisici all’aperto sino all’utilizzo delle strutture dedicate.
Non ci è dato sapere quali sono i valori messi in campo dalle città sfidanti italiane e internazionali. Livorno comunque ha una innegabile predisposizione, elemento che ha colpito la commissione di valutazione di Aces Italia, formata da Gian Francesco Lupatelli, Enrico Cimaschi, Silvia Molinaro, Adolfo Minutello e Mino Marrone.
La candidatura labronica nasce da una sommatoria di fattori: il genius loci che l’ha resa punto di provenienza di numerosi campioni (siamo la terza città italiana per indice di sportività), la predisposizione media allo sport, la conformazione geografica con il lungomare “palestra naturale” ed infine una serie di strutture sportive (tre palazzetti, due piscine, un palazzetto per la scherma e numerosi impianti) che la rendono competitiva; anche se il PalaModigliani – per scelte dell’amministrazione precedente – è stato indirizzato prevalentemente verso l’uso di arena spettacoli.
A completare la buona impressione della commissione è stata la visita al Liceo Sportivo e il fatto che molti dei cosiddetti “bimbi della mota” i giovani che si sono dati da fare a ripulire la città dopo l’alluvione, vengono proprio dalle molte società sportive della città; un numero, quello delle società presenti a Livorno, che non ha nulla da invidiare ai grandi centri europei.
L’Europa – hanno spiegato i membri della commissione – non cerca la migliore cittadella dello sport, ma una città che sappia unire lo sport alla vita quotidiana; un luogo che sappia far fare lo sport a giovani e meno giovani. Il motivo non è solamente ideologico, ma anche pratico: più sport significa più salute, tanto che alcuni dati dicono che per ogni euro speso in sport se ne risparmiano tre sul servizio sanitario nazionale.
Che Livorno sia un modello da seguire (almeno in Toscana) lo ha testimoniato il delegato Coni Giannone, il quale ha spiegato di essere stato invitato a un convegno a Grosseto dedicato proprio a come copiare in quella località il modello sportivo livornese.
La presenza nelle piscine livornesi di campioni olimpici o atleti di levatura internazionale è ormai quasi una regola, ma vi sono enormi spazi di crescita in altri settori proprio per le caratteristiche della città: “Abbiamo il mare, un lungomare bellissimo e le colline per fare trekking, tutti elementi da valorizzare in chiave sportiva“. Ha sottolineato Andrea Morini. Idee quindi da portare avanti, ma con concretezza: “Sogniamo quel che possiamo realizzare – ha concluso il sindaco Nogarin – e questo obiettivo è alla nostra portata“.