M5S Livorno – Cantone, Pecori e Valiani
“Come si comporterà la Pecori in Regione?” Il beneficio del dubbio, non si nega a nessuno, ma certo le premesse non sono incoraggianti.
Le riflessioni del Gruppo Consiliare M5S Livorno sul nuovo ingresso in politica della consigliera Regionale Monica Pecori, entrata al posto di Enrico Cantone. In Regione grazie ai voti dei grillini che non sarano rappresentati. Secondo il gruppo consiliare M5S Livorno “sono stati traditi” dal momento che Monica Pecori ha fondato un gruppo misto. Le riflessioni M5S sulla coerenza e sulle linee politiche.
Secondo il Gruppo Consiliare M5S Livorno:
- “Che la coerenza sia merce rara non lo scopriamo certo solo ora.”
G.C. M5S Livorno – “Ma vedere che il Movimento 5 stelle si è riempito nel corso degli anni di persone che lo hanno utilizzato come trampolino di lancio per le loro carriere politiche personali, fa male a tutti coloro che credono nel cambiamento, fa male a noi che ci ostiniamo a pensare che la collettività sia più importante del singolo, e fa male al Movimento stesso.
Il caso Cantone in questo senso è emblematico.
L’ex Consigliere regionale Enrico Cantone ha sbagliato. Ha sbagliato quando ha dimenticato di dichiarare l’esistenza di una società a Malta e ha sbagliato ancora di più quando non ha ammesso di essersi ricordato dell’esistenza di queste società solo dopo aver saputo che l’Espresso stava per pubblicare un’inchiesta sull’argomento.
Ha sbagliato, ma ha pagato più di quanto avrebbe dovuto.
Lo ha fatto in nome di un bene più grande, quello del Movimento 5 stelle.
Pur non avendo commesso alcun reato né nei confronti del fisco, né nei confronti del Consiglio regionale toscano, Cantone ha deciso di fare un passo indietro per rispetto di quel Codice etico che rende il Movimento così diverso dagli altri partiti.
Un gesto nobile, immediatamente squalificato da quello compiuto da chi ha preso il suo posto.
Monica Pecori, che alle Regionali del 2015 ha ottenuto 1600 voti in meno di Cantone, non ha esitato un attimo a rinunciare a scaricare i colleghi del Movimento e fondare un proprio gruppo, garantendo in questo modo un posto in staff e un lauto stipendio (29mila euro) al suo “padre politico”, quel Marco Valiani che in Consiglio comunale conosciamo bene.
Niente di nuovo, per carità: è la stessa scena già vista in passato qui a Livorno. Ma è desolante constatare come dagli errori non si impari mai.
Come sempre, misureremo il lavoro della consigliera Pecori dai fatti: siamo curiosi di vedere se si batterà al nostro fianco per la riqualificazione dell’ospedale di viale Alfieri, se incalzerà la Regione sul tema del lavoro, se si schiererà in prima fila o meno per chiedere la riattivazione dei bacini di carenaggio.
E siamo anche curiosi di vedere se si taglierà i compensi del 20% come faceva il suo predecessore, destinandoli a finanziare interventi utili ai cittadini.
Vedremo infine come si comporterà con il Partito democratico, che oggi esulta per l’uscita di scena di Cantone, ma che domani potrebbe trovarsi una bella spina nel fianco, soprattutto sul tema della sanità.
Il beneficio del dubbio, insomma, non si nega a nessuno, ma certo le premesse non sono incoraggianti.”
La replica di Marco Valiani (leggi qui)