Mostra Modigliani a Genova: “Opere grossolanamente falsificate”
Il sindaco Filippo Nogarin, ricorda, la vicenda del luglio scorso:
“Ho appreso con profondo rammarico che le opere su cui puntò il dito Carlo Pepi, attribuite al nostro concittadino Amedeo Modigliani ed esposte a Genova per la mostra a lui dedicata, sono state confermate false anche dalle analisi chimiche dei pigmenti.
Carlo Pepi ha un occhio infallibile, motivo che mi portò a richiedere immediatamente il ritiro anticipato delle opere di proprietà del Comune di Livorno, per tutelarne la loro immagine. Disposti i sigilli alla mostra, le nostre opere furono immediatamente riconsegnate al Museo Giovanni Fattori.
Si tratta del primo quadro ad olio conosciuto di Modigliani, del bellissimo studio di figura realizzato in età giovanile e del famoso disegno “Ritratto a Sommati” eseguito al Caffè Bardi di Livorno, luogo di ritrovo degli artisti e naturale erede del Caffè Michelangelo.
Le opere di Modigliani di nostra proprietà sono fruibili presso la Pinacoteca civica Giovanni Fattori a Livorno (https://goo.gl/1kUR18) nella splendida Villa Mimbelli, ricordando l’adiacente e ampio spazio che abbiamo convertito a parcheggio”.
Dopo l’esposto dell’esperto Livornese Carlo Pepi, in merito alle opere di Modigliani esposte al Palazzo Ducale di Genova, la procura nel luglio scorso aveva sequestrato 21 opere esposte e furono indagate tre persone tra cui il curatore della mostra Rudy Chiappini. Dalle prime indiscrezioni, il perito Isabella Quattrocchi avrebbe scritto nella perizia depositata in procura che le tele esaminate sono state “grossolanamente falsificate” sia “nel tratto che nel pigmento” inoltre le cornici sarebbero “provenienti da paesi dell’est europeo e dagli Stati Uniti, per nulla ricollegabile né come contesto né come periodo storico a Modigliani”