Ponte Ablondi-Toaff, il contributo alla riflessione dell’Associazione Alberto Ablondi
Livorno 16 aprile 2024 – Ponte Ablondi-Toaff, il contributo alla riflessione dell’Associazione Alberto Ablondi
Abbiamo letto la lettera che l’Associazione culturale Livorno Palestina ha indirizzato al Sindaco e ad alcune consigliere comunali di Livorno sull’intitolazione di un ponte ad Alberto Ablondi ed Elio Toaff.
Non intendiamo assolutamente entrare in decisioni che spettano a chi ha la responsabilità politica ed amministrativa della nostra città, ma come Associazione Ablondi vorremmo offrire un piccolo contributo alla riflessione.
Crediamo, e siamo convinti, che il Vescovo Alberto avrebbe vissuto con dispiacere e quasi sofferenza questa presa di posizione; lo stesso sentimento che proviamo noi ora,
per i motivi che vogliamo condividere.
Quando con molta umiltà abbiamo proposto (ormai più di dieci anni fa) di intitolare uno spazio pubblico ad Ablondi; lo abbiamo fatto nella convinzione che la sua persona, e la sua testimonianza di vita tra noi, sia stata nel segno di unire e non dividere, di abbracciare tutti senza lasciare fuori nessuno.
Questa era la motivazione che ci ha spinti. Con favore abbiamo accettato l’idea dell’Amministrazione comunale di intitolare un ponte importante della città a lui e al rabbino Toaff, che; hanno saputo fare del dialogo la cifra di un impegno: non solo religioso ma anche civile.
Abbiamo anche apprezzato che la scelta sia caduta su un ponte, quasi un invito a costruire idealmente ponti, verso chiunque e dovunque.
Ablondi e Toaff, senza venir meno in nulla ciascuno alla propria fede religiosa, anzi proprio per viverla in pienezza; sono state persone che hanno dimostrato che si può e si deve dialogare oltre gli steccati, aiutando a comprendere come la distinzione tra dimensione religiosa e dimensione politica di governi e partiti sia liberante per tutti.
Parlando proprio del rapporto tra cristiani ed ebrei, Ablondi così scriveva:
“questa distinzione è liberante per i cristiani che possono amare gli ebrei e la loro terra senza sentirsi coinvolti nella gestione politica, sempre opinabile; ed è liberante per gli ebrei, perché nessuno, con pretesti di antisemitismo, può gettare su un popolo e sulla sua missione religiosa colpe reali o presunte dei governanti di uno Stato e dei suoi partiti”.
Per questo egli chiedeva sempre a tutte le persone, senza distinzione, di “andare oltre”:
“oltre Dio per raggiungere gli uomini
andare oltre gli uomini che incontra per raggiungere quelli che non vede ancora
oltre gli uomini della sua famiglia che ama per riuscire ad amare tutti gli altri”.
Questo è il messaggio che ci ha lasciato il Vescovo Alberto, e che egli ha testimoniato nel suo incontro di stima ed amicizia con il rabbino Toaff:
un messaggio che aiuta a superare quella “pretesa superiorità” che, quando si è manifestata, ha condotto a stermini e sfruttamenti.
Crediamo che soprattutto in questo momento storico intitolare un ponte a due persone che hanno fatto del dialogo la loro cifra distintiva sia un messaggio di pace, da parte di una città che da sempre è testimone di accoglienza di popoli e religioni”.
Associazione Alberto Ablondi