Rifondazione sui licenziamenti a Porta a Terra
“Continua lo stillicidio di Unicoop Tirreno: Dopo la chiusura del supermercato di Colline ed il ridimensionamento in atto dell’Iper di Porta a Terra, con i relativi esuberi, la crisi del colosso della distribuzione influenza anche i negozi ospitati nella galleria commerciale. La crisi è trasmessa dalla IGD, società di retail immobiliare alla quale nel 2003 Unicoop Tirreno ha conferito il proprio patrimonio immobiliare e della quale, insieme ad altre coop, è tutt’ora socia. La chiusura del ristorante CAMST, al secondo piano, era già stata infatti praticamente annunciata un paio di mesi fa, quando la proprietà ha reso noto che il nuovo canone d’affitto richiesto da IGD allo scadere del contratto non sarebbe stato sostenibile. Situazione analoga viene denunciata da Pimkie e che, probabilmente, vedrà altre attività seguire la stessa strada con la relativa emorragia di posti di lavoro.
La domanda che sorge è se l’investimento al parco del Levante fosse davvero necessario ad Unicoop Tirreno e se, in qualità di socio, non fosse stato possibile intervenire con IGD per evitare quello che realisticamente è il preludio allo smantellamento dell’iper di porta a terra con un insensato aumento dei canoni. Il commercio nella nostra città è arrivato a livelli di saturazione conclamati e le grandi società di distribuzione, Unicoop Tireno in primis, dopo aver sottratto sempre più quote alle attività del centro, fanno ora i conti con scelte industriali sbagliate. Nel frattempo IGD ha messo il turbo e, dopo una serie di acquisizioni, ha visto il proprio intervento andare ben oltre la gestione dei complessi immobiliari del mondo coop, ha un senso tutto ciò se il risultato è la perdita di posti di lavoro?
Lavortatori e lavoratrici sono sotto ricatto, appesi alla speranza che il proprio posto di lavoro possa essere salvaguardato, ma la realtà ci racconta che sono solo oggetto di scambio”.